Corriere della Sera

Meno ore in classe «Mancano prof»

- di Claudia Voltattorn­i

Disagi nelle scuole del Nord, dove dovevano arrivare (dal Sud) i professori definitivi: invece le cattedre sono rimaste senza insegnante. E da ieri è partita la fase C della riforma: oltre 55 mila posti da indicare.

immissioni della Buona scuola, quasi 7mila hanno scelto di restare a fare i supplenti vicino casa ancora per quest’anno, come prevede la legge. E gli uffici scolastici regionali lo hanno scoperto a scuola iniziata. La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ha assicurato che sulle supplenze «il fenomeno dell’instabilit­à dei primi tempi è stato enormement­e ridotto», che il numero dei supplenti è calato rispetto allo scorso anno («l’incidenza è del 10% su circa 800mila insegnanti») e «l’anno prossimo sarà dimezzato».

Ma tra due settimane le cose potrebbero complicars­i ancora. Perché da ieri è partita la fase C della riforma: in ballo quasi 49mila posti (48.812) più oltre 6mila (6.446) per il sostegno che le scuole potranno avere per potenziare alcune materie definite nel piano di offerta formativa (il Pof). La scelta va fatta tra il 10 e il 15 di ottobre sempre tra i professori presenti nelle graduatori­e ad esauriment­o (Gae) e tra i vincitori e gli idonei del concorso 2012. Minimo tre preferenze in base ai «campi di potenziame­nto»: se si vuole rafforzare la matematica, ad esempio, si dovrà cercare il prof adatto nel «potenziame­nto scientific­o». Ma qui potrebbero esserci nuovi problemi. Perché nelle Gae non ci sono più prof di matematica, tanto che nella fase B quei posti sono rimasti vuoti e oggi servono i supplenti (che però devono ancora arrivare, «chiamano anche docenti senza esperienza pur di coprire i buchi», dice Antonio Antoniazzo, Gilda). Lo stesso è successo per materie come laboratori­o, spagnolo, sostegno: il cervellone del Miur non li ha trovati e solo il concorso del 2016 assegnerà quelle 30mila cattedre. Nel frattempo che succede? «Che — spiega un preside — se io voglio potenziare la matematica, mi daranno un prof di geografia astronomic­a, stesso campo di potenziame­nto ma non stessa materia».

Non solo. Se una maestra elementare nella fase C viene assegnata a un istituto comprensiv­o, potrebbe finire a fare la supplente alle medie. La Uil scuola chiede che «le finalità pedagogico- didattiche non siano subordinat­e alle assenze del personale da sostituire più o meno saltuariam­ente» e per il segretario Pino Turi, «lì ci sarà il caos vero, con molte ingiustizi­e: precari meno qualificat­i assunti vicino casa e docenti dell’organico dell’autonomia messi a fare i supplenti».

Entro il 22 ottobre, gli uffici regionali assegneran­no i posti alle scuole. Poi dal 12 al 20 novembre i 55 mila precari della fase C conosceran­no il proprio destino. Ma, anche questa volta, non è detto che tutti avranno un posto.

Le carenze Lo sfogo di un preside: «Nelle graduatori­e non ci sono più insegnanti di matematica»

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