Il duello segreto al vertice
Alla casa di Wolsburg l’ipotesi di un’uscita anticipata. Domani consiglio straordinario
le sue cariche ma è ancora il maggior azionista della società. Che cosa può aver attivato l’inchiesta che l’Epa ha istruito nei confronti di Volkswagen? Potrebbe essere la conseguenza di quella lotta famigliare che ancora non si è placata? La riconquista di un potere gestito per lungo tempo a cui è difficile rinunciare? L’indagine potrebbe avere dei risvolti anche penali che comporterebbero dei danni di immagine irreversibili. Winterkorn ha chiesto scusa all’opinione pubblica americana, ma non è stata un’ammissione di colpa, si è detto pronto a collaborare, attende l’esatta formulazione delle accuse e le risposte dell’indagine interna che ha ordinato. Scossoni di questa portata sono ricorrenti nella storia dell’auto, basti ricordare i quasi dieci milioni di richiami effettuati da Toyota per problemi tecnici, quelli di General Motors, costati 35 milioni di multa per non aver denunciato, per tempo, il difetto di una molla, oltre alla penalità ,inflitta solo qualche giorno fa, di circa un miliardo di dollari per chiudere le indagini sugli incidenti. Come non richiamare alla memoria la leggendaria prova dell’Alce che la Mercedes Classe A non era riuscita a superare, ai circa 53 milioni di auto coinvolte dal 2008, per aver montato airbag Takata difettosi, alla sanzione inflitta a Hyundai/Kia di 100 milioni di dollari per aver diffuso dati errati sul consumo di carburante. Anche Fca, a fine luglio, ha subito un’ammenda di 105 milioni di dollari per aver gestito in modo errato il processo di richiami legato alla violazione del sistema Uconnect della Jeep Cherokee. Crisi affrontate e superate.
Ulteriori obiettivi di lotta contro le emissioni sono stati fissati negli Usa durante l’estate e riguardano i fumi delle centrali a carbone e i gas di scarico automobilistici, che comporteranno un ulteriore aumento dei costi di produzione per le case. Questo è il tema che Sergio Marchionne sta affrontando, invoca alleanze e concentrazioni per condividere, e quindi minimizzare, il consumo di capitale necessario per sviluppare il settore della ricerca e sviluppo, evitando che l’industria dell’auto si trasformi in un insostenibile centro di costo.