Di nuovo dal presidente per il giuramento bis
conservatori. «Non è che una scissione a sinistra funziona di per sé», osserva.
In questo la pensa come l’altro scissionista del Pd, Pippo Civati: «In Italia c’è spazio a sinistra, in Grecia no», dice l’uomo Sorrisi e una stretta di mano tra il presidente greco Prokopis Pavlopoulos (a destra, foto Afp) e Alexis Tsipras che ieri ha giurato da premier, all’indomani del voto che lo ha visto vincente con il 35,47% dei consensi. E’ la seconda volta in meno di nove mesi che il leader di Syriza si reca al Palazzo presidenziale per il giuramento.
che inventò la prima Leopolda con Renzi. Quando guarda ad Atene, Civati sta con Tsipras anche dopo l’ultimo giro di valzer del premier greco a Bruxelles. «Ha lottato con i governi creditori finché ha potu-
to. Ora fa un gioco molto mediterraneo, molto femminile. È come se dicesse agli elettori: “Cosa potevo farci?”. Ed è come se i greci capissero che Tsipras in fondo non è d’accordo con Tsipras».
Quello di Civati è lo stesso approccio di Pablo Iglesias, il leader di Podemos che è tornato a dare appoggio al leader greco dopo qualche settimana di silenzio. Ed è anche la posizione di Maurizio Landini: «Non è un bell’accordo quello con l’Europa, ma Syriza ha fatto quel che ha potuto — sostiene il leader della Fiom e fondatore di Piattaforma sociale —. Tsipras almeno non ha paura di rivolgersi agli elettori, mentre in Italia siamo al terzo governo non eletto».
Quasi fosse un prigioniero che ha tentato una romantica fuga impossibile, il leader greco è ancora nei pensieri della sinistra radicale dell’area-euro. Un altro modello, del resto, per il momento non c’è.