Riformista
Rigorista
Jim Nicholson è stato ambasciatore Usa in Vaticano (nominato da Bush) dal 2001 al 2005 Thomas Reese, gesuita, è una delle voci più ascoltate del riformismo cattolico americano
«John Boehner, il leader dei repubblicani alla Camera, è impazzito. Come ha fatto a invitare il Pontefice al Congresso? Adesso rischia la poltrona. Il discorso del Papa, dopodomani mattina, darà luogo a un grande momento di teatro politico. Cosa faranno i parlamentari conservatori quando Francesco dirà cose che a loro non piacciono sull’accoglienza degli immigrati, la protezione dell’ambiente, gli interventi a favore dei poveri e dei diseredati? Resteranno immobili mentre i democratici si spellano le mani? Sarebbe agghiacciante, un Parlamento diviso davanti a una grande autorità religiosa come davanti a Obama. Ma se applaudono, i Tea Party e gli integralisti li attaccheranno trattandoli da traditori».
Sembra l’analisi di un politologo e invece sono parole di un gesuita. Un gesuita un po’ particolare: Thomas Reese era il direttore di «America», la rivista di questo ordine religioso, ma nel 2011 fu spinto alle dimissioni dalla Congregazione per la dottrina della fede a causa delle sue posizioni non ortodosse sul celibato dei sacerdoti e le donne nella Chiesa. Da allora è diventato una delle voci più ascoltate del riformismo cattolico americano. Commentatore del «National Catholic Reporter», la rivista dei cattolici progressisti, padre Reese un anno fa è stato messo da Obama nella commissione per la tutela delle libertà religiose.
È il suo momento, lei è su tutte le tv. Francesco ha cambiato rotta e i primi segnali li dette proprio in un’intervista alla rivista dei gesuiti.
«È così. Quando la lessi mi misi a ridere. E a piangere. Diceva cose molto più radicali di quelle per le quali io ero stato allontanato. Ma è roba del passato. Ciò che conta è che oggi, grazie a questo Pontefice, nella Chiesa si può discutere, si possono aprire dibattiti: negli ultimi due pontificati è stato impossibile».
Pensa che papa Bergoglio avrà un’influenza sulla definizione dell’agenda politica americana e magari sulle elezioni presidenziali? Ancora: riuscirà a cambiare una Chiesa Usa, fin qui più sensibile ai temi bioetici e della morale sessuale che alle sofferenze degli ultimi della Terra?
«Mi piace il modo nel quale ha diviso la domanda. Sono due cose diverse. Francesco parla a tutti come profeta e alla comunità cattolica come pastore. I politici non sono certo tenuti ad