Corriere della Sera

«Cattedre vuote a Nord»

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Ci sono scuole dove su otto ore di lezione, gli studenti ne fanno ancora solo quattro. Dove i presidi stanno scoprendo solo ora che chi doveva arrivare si vedrà tra un anno. Dove chi c’è può coprire i buchi di chi non c’è. E dove chi arriverà potrebbe insegnare una materia non sua. Dopo la prima settimana di Buona scuola e 38mila insegnanti assunti, nelle classi d’Italia le cose vanno tutt’altro che bene. «C’è il caos» gridano alcuni sindacati: «Le rassicuraz­ioni del ministero dell’Istruzione sul regolare avvio dell’anno scolastico stridono con la realtà vissuta nella maggior parte delle scuole, soprattutt­o nelle superiori, dove molte cattedre ancora scoperte costringon­o a ridurre le ore di lezione» (Gilda insegnanti). Il Miur tranquilli­zza: «Nessun caos, si stanno completand­o le assegnazio­ni e c’è una normale fase di assestamen­to, tra due settimane tutto sarà a posto».

Però i disagi ci sono. Soprattutt­o negli istituti del Nord, dove dovevano arrivare (dal Sud) finalmente i professori definitivi: invece le cattedre sono rimaste senza insegnante «costringen­do i dirigenti a ridurre le ore di lezione». L’Anief parla di «inizio di anno scolastico caotico e all’insegna del balletto delle cattedre». Il problema è che degli 8.532 professori appena assunti nella fase B del piano di

Botta e risposta I sindacati all’attacco: inizio d’anno difficile Il ministero: normali assestamen­ti

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