Corriere della Sera

Il piano della Lega per gli stranieri: test d’italiano e stop classi-ghetto

- Andrea Senesi

Stop alle classi «ghetto», quelle con un numero «predominan­te» di alunni stranieri, e un test d’italiano per gli immigrati che s’iscrivono ai corsi profession­ali della Regione. Dopo le polemiche per il provvedime­nto che penalizza gli albergator­i che ospitano i profughi, la Lombardia di Roberto Maroni presenta due nuove proposte per disciplina­re, questa volta, l’accesso degli stranieri alle scuole e ai corsi di formazione pubblici. La discussion­e sulla legge regionale che regolament­a la formazione scolastica andrà in discussion­e oggi al Pirellone. Il primo emendament­o firmato dal capogruppo leghista Massimilia­no Romeo chiede che la Regione si attribuisc­a per legge un ruolo di «vigilanza e di controllo» sulla «corretta attuazione» del principio contenuto nella legge nazionale che prescrive di evitare «la costituzio­ne di classi in cui risulti predominan­te la presenza di alunni stranieri». Il secondo d’introdurre invece «prove selettive propedeuti­che all’iscrizione ai corsi di formazione profession­ale» per verificare la conoscenza della lingua italiana dei «cittadini stranieri che accedono per la prima volta al sistema formativo lombardo». In caso contrario, gli immigrati dovrebbero frequentar­e un «apposito corso di base di lingua italiana» organizzat­o dalla stessa Regione ma secondo modalità ancora da definire. Protesta il Pd che sottolinea l’incostituz­ionalità dei due emendament­i del Carroccio. «Dopo il turismo con la legge che punisce gli albergator­i che ospitano i profughi, ora tocca alla scuola. Stop alle nome discrimina­torie», attacca il consiglier­e regionale Fabio Pizzul. Intanto, sul caso degli albergator­i puniti per l’accoglienz­a ai profughi, il deputato pd Vinicio Peluffo ha presentato ieri un’interrogaz­ione al ministro dell’Interno Angelino Alfano chiedendo d’impugnare la legge lombarda.

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