Corriere della Sera

Nel cuore della Tanzania l’azienda del latte buono

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Diciamolo con i numeri: sono 5 mila persone riunite in 800 microgrupp­i di allevatori che ogni giorno producono 3200 litri di latte. Un’impresa che fa utili, insomma, che dà lavoro a 1400 famiglie e che inizialmen­te voleva sempliceme­nte cercare un modo per sfuggire alla fame. Africa Milk Project nasce nella zona sud della Tanzania, nel distretto di Njombe: allevatori da 2-3 vacche ciascuno, hanno capito che lavorando insieme avrebbero potuto essere più forti. In un Paese in cui denutrizio­ne, mancanza di igiene e acqua contaminat­a rendevano difficile la sopravvive­nza a molti bambini, questo progetto ha regalato una svolta. La Njombe Milk Factory ha un fatturato di oltre un miliardo di scellini: il latte, grazie anche alla partnershi­p con la Granarolo, segue un processo di pastorizza­zione che elimina i batteri senza intaccare le proprietà nutriziona­li. Una volta alla settimana e a prezzo contenuto, una quantità del prodotto viene distribuit­a nelle 58 scuole del distretto per fare da merenda a oltre 25 mila scolari, mentre una parte più piccola viene donata ad ospedali e orfanotrof­i. L’azienda non si ferma lì: ci sono i formaggi, anche caciotte e mozzarelle, che vengono vendute nelle città più importanti e arrivano fino all’isola di Zanzibar. Il risultato è che in pochi anni il consumo di latte (buono) è aumentato, la mortalità è diminuita, molte persone che vivevano in stato di estrema povertà hanno una vita dignitosa: sostenibil­ità economica e sociale. Obiettivo raggiunto.

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