Uil e Cgil stop alla riforma del modello contrattuale
Cisl e Confindustria hanno provato ieri a lanciare la trattativa sulla riforma del modello contrattuale, ma si sono scontrate con le pregiudiziali della Uil e col disinteresse della Cgil. «Bisogna trovare alternative al modello attuale per evitare uno scontro frontale», ha ammonito ieri il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi. Dopo una serie di contatti e riunioni informali, la stessa associazione aveva invitato per questa mattina Cgil, Cisl e Uil attorno a un tavolo per scoprire le carte. E per ieri pomeriggio la Cisl ha organizzato un convegno preparatorio invitando la stessa Confindustria e gli altri due sindacati. Ma l’iniziativa anziché propiziare l’avvio della trattativa ha finito per aumentare le distanze tra le parti, mettendo a rischio l’appuntamento di oggi. Il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, ha ribadito la sua organizzazione non andrà all’incontro, se entro questa mattina la Confindustria non fornirà «un segnale» sul fatto che la trattativa non bloccherà il rinnovo dei contratti (metalmeccanici, chimici, alimentaristi, in tutto 23 categorie per un totale di oltre cinque milioni di lavoratori). La Cgil non solo ritiene che la priorità sia rinnovare i contratti, ma pensa che nemmeno valga la pena di trattare un nuovo modello. Un quadro che certamente non agevola quel rinnovo dei contratti che i sindacati dicono di volere.