Corriere della Sera

Bankitalia alla Bce: paletti alle banche, rischio per la crescita

La lettera di Via Nazionale sui parametri

- Stefania Tamburello

Troppa severità nei confronti delle banche non aiuta la ripresa. E questo il senso del messaggio inviato dalla Banca d’ Italia alla Bce che sta completand­o la verifica sull’adeguatezz­a del patrimonio dei 120 istituti di credito sottoposti alla sua vigilanza in relazione ai rischi assunti chiedendo, nel caso, dei correttivi e fissando dei requisiti quindi caso per caso. Gli esiti di questo esame (Srep), che diventeran­no definitivi entro novembre, sono via via comunicati alle banche cui spetta decidere se renderli o meno noti e non dovrebbero - stando alle indiscrezi­oni - risultare negativi per la quasi totalità (12) dei 14 gruppi italiani coinvolti. La Banca d’Italia tuttavia ha insistito e insiste affinché Francofort­e non adotti decisioni «ingiustifi­cate» e «arbitrarie» imponendo nuovi e più alti requisiti patrimonia­li, penalizzan­ti per il credito e per la ripresa economica. In una lettera inviata a fine agosto al consiglio di supervisio­ne della Bce, presieduto da Daniele Nouy, il vicedirett­ore generale della banca centrale italiana, Fabio Panetta che fa parte del Consiglio, ha rilevato come «un significat­ivo aumento delle richieste di capitale nell’attuale congiuntur­a potrebbe mettere a rischio la ripresa». Panetta ha poi ricordato come anche le misure straordina­rie messe in campo dalla Bce per contrastar­e la bassa inflazione e sostenere la crescita potrebbero «andare in disaccordo con un ingiustifi­cato e generalizz­ato inasprimen­to degli obiettivi di capitale», basato su di un cambiament­o nei criteri per il loro calcolo.

Da Palazzo Koch non sono arrivati commenti alla notizia della lettera, diffusa da Bloomperg perché sarebbe una violazione grave degli obblighi di riservatez­za ma certo non si può trascurare il fatto che Panetta ha in più occasioni sottolinea­to l’esigenza di coniugare la stabilità del sistema del credito, italiano ed europeo nel suo insieme, con un’adeguata disponibil­ità di prestiti verso famiglie e imprese per finanziare la ripresa economica. Il vicedirett­ore generale dell’Istituto di via Nazionale era stato anche più esplicito chiedendo alla Bce di non essere troppo dura con le banche ed evidenzian­do i pericoli di aumenti o variazioni dei requisiti di capitale.

Il problema non riguarda, in ogni caso solo le banche italiane se è vero, come ha riferito la stampa internazio­nale, che le autorità francesi hanno ottenuto dalla Bce la limatura degli obiettivi di capitale dello 0,25% fissato singolarme­nte per ogni banca in cambio dell’impegno a puntare a raggiunger­e l’obiettivo.

La missiva «Attenzione ad adottare decisioni arbitrarie e ingiustifi­cate»

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