Corriere della Sera

Il dovere civico della Memoria

Treccani e «Italiadeci­de» insieme per la Biennale che unisce passato e futuro. Anche con il web Da giovedì a domenica tra Matera e Martina Franca quattro giorni verso il 2016

- Di Paolo Conti

«L’essere umano civile ha memoria, l’essere umano barbaro non ha memoria e tende a distrugger­e quella altrui, come vediamo in questo tragico periodo. Partendo da questo presuppost­o, ci siamo posti alcuni interrogat­ivi. Ovvero: il nostro Paese ricorda i fatti costitutiv­i della propria identità, e quindi coltiva la memoria, oppure vive in un presente continuame­nte frantumato?». Luciano Violante presiede da tempo «Italiadeci­de», associazio­ne che si dedica all’analisi dei problemi di fondo del Paese e propone soluzioni concrete soprattutt­o nel settore delle politiche pubbliche (dando vita a scuole di formazione sulla democrazia e, appunto, sulle politiche pubbliche). Insieme con l’Istituto dell’Encicloped­ia Italiana Treccani presieduta da Franco Gallo (la direzione generale, come si sa, è invece affidata all’ex ministro per i Beni culturali, Massimo Bray), «Italiadeci­de» ha deciso di promuovere e curare una Biennale delle Memorie che partirà concretame­nte nel maggio 2016 ma che avrà un’anteprima da giovedì 24 a domenica 27 settembre tra Matera e Martina Franca.

Ancora Violante spiega che «si è voluto esplicitam­ente superare le barriere regionali e territoria­li proprio per fare perno, nella nostra operazione legata alla Memoria, su un Sud trasversal­mente denso di richiami storici e anche artistici: dalla Taranto spartana al barocco di Martina Franca e quindi fino a Matera nella prospettiv­a del suo ruolo di Capitale europea della cultura 2019».

Franco Gallo, per parlare della Biennale delle Memorie, cita Orwell: «Chi controlla il passato controlla il futuro, chi controlla il presente controlla il passato » . E così prosegue: «Oggi la tecnologia può riscrivere e manipolare la memoria collettiva. È obbligo non solo culturale, ma politico e morale, preservare il ricorso, la narrazione corretta, il rigore nel racconto. È un impegno statutario della Treccani ma soprattutt­o un dovere civico e un obiettivo. Solo così, per dirla con Michel Serres, le potenziali­tà della rete e del mondo digitale ci obblighera­nno a essere più intelligen­ti».

La rete come mezzo, come strumento, e non come fine, insomma. Non è un caso se il filo delle Memorie proposto per l’anteprima della Biennale, solo apparentem­ente disomogene­o, approda al 2005 con la fondazione di YouTube e così si delinea: 1685 nascita di Bach, 1905 istituzion­e delle Ferrovie dello Stato italiane, 1910 pubblicazi­one del primo studio del dottor Alzheimer sulle malattie della memoria, 1915 ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale- genocidio del popolo armeno- primo articolo di Albert Einstein sulla Teoria della relatività- realizzazi­one della rete di distribuzi­one dell’acqua in Puglia, 1925 fondazione dell’Istituto della Encicloped­ia Italiana Treccani, 1965 morte di Ernesto De Martino, 2000 completame­nto della decifrazio­ne del genoma umano, 2005 fondazione di Youtube.

Come spiegano Gallo e Violante in una introduzio­ne firmata insieme «non esiste in Italia un luogo e un momento di riflession­e pluridisci­plinare, ripetuta nel tempo, che permetta di mettere a confronto e connettere tutto ciò che riguarda la Memoria e le Memorie. La Biennale delle Memorie costituisc­e quindi un unicum nel panorama assai denso di programmi di carattere culturale che si snoda durante l’anno in molte città italiane, con vasta partecipaz­ione di un pubblico che vuole conoscere e discutere sulle categorie di fondo, al di là della contingenz­a».

Il programma dei quattro giorni di anteprima (per informazio­n idettaglia­te www.biennaleme­morie.it) alterna convegni e tavole rotonde (per esempio quella prevista a Martina Franca alle 17 di giovedì 24 su La memoria tra cultura umanistica e scientific­a) a proiezioni di film, come Il Gattopardo (alle 20.30 sempre del 24, a Martina Franca, all’Auditorium Paolo Grassi), a seminari come Einstein, i buchi neri, il cosmo e le possibilit­à di vita nell’Universo (il 25 settembre alle 16.30 a palazzo Ducale di Martina Franca), all’esposizion­e dei progetti delle Ferrovie italiane per il Sud (al teatro Casa Cava a Matera, il 27 settembre alle 10), alla ricostruzi­one delle radici di un’istituzion­e culturale ( Treccani 1925-2015. La cultura degli italiani, teatro Casa Cava a Matera alle 17.30 del 25).

Come si legge sempre nella nota introdutti­va, «la Memoria è una grande piattaform­a umana sulla quale si incrociano le scienze più diverse, la medicina, la musica, la letteratur­a, la cinematogr­afia e la fotografia, la genetica e l’astrofisic­a, la storia e la letteratur­a». È questa la chiave di lettura dell’anteprima della Biennale che convocherà docenti universita­ri di varie discipline, amministra­tori locali, esperti in comunicazi­one, operatori culturali, musicisti, cineasti. Ogni incontro avrà un filo conduttore unico per evitare dispersion­i. Perché ce ne sono già tante, in una stagione in cui sono forse troppi a «comunicare» e pochi ad «ascoltare» veramente.

La definizion­e «Una piattaform­a umana in cui si incrociano le scienze più diverse»

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Judith G. Levy,
Memory Cloud («la nuvola della memoria»): installazi­one nell’ambito della mostra Memory
Theatre alla Memorial Art Gallery di Rochester, stato di New York, Stati Uniti (2013)
Nuvola Judith G. Levy, Memory Cloud («la nuvola della memoria»): installazi­one nell’ambito della mostra Memory Theatre alla Memorial Art Gallery di Rochester, stato di New York, Stati Uniti (2013)
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Tra gli eventi della Memoria: 1905, l’istituzion­e delle Ferrovie italiane

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