Il dovere civico della Memoria
Treccani e «Italiadecide» insieme per la Biennale che unisce passato e futuro. Anche con il web Da giovedì a domenica tra Matera e Martina Franca quattro giorni verso il 2016
«L’essere umano civile ha memoria, l’essere umano barbaro non ha memoria e tende a distruggere quella altrui, come vediamo in questo tragico periodo. Partendo da questo presupposto, ci siamo posti alcuni interrogativi. Ovvero: il nostro Paese ricorda i fatti costitutivi della propria identità, e quindi coltiva la memoria, oppure vive in un presente continuamente frantumato?». Luciano Violante presiede da tempo «Italiadecide», associazione che si dedica all’analisi dei problemi di fondo del Paese e propone soluzioni concrete soprattutto nel settore delle politiche pubbliche (dando vita a scuole di formazione sulla democrazia e, appunto, sulle politiche pubbliche). Insieme con l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani presieduta da Franco Gallo (la direzione generale, come si sa, è invece affidata all’ex ministro per i Beni culturali, Massimo Bray), «Italiadecide» ha deciso di promuovere e curare una Biennale delle Memorie che partirà concretamente nel maggio 2016 ma che avrà un’anteprima da giovedì 24 a domenica 27 settembre tra Matera e Martina Franca.
Ancora Violante spiega che «si è voluto esplicitamente superare le barriere regionali e territoriali proprio per fare perno, nella nostra operazione legata alla Memoria, su un Sud trasversalmente denso di richiami storici e anche artistici: dalla Taranto spartana al barocco di Martina Franca e quindi fino a Matera nella prospettiva del suo ruolo di Capitale europea della cultura 2019».
Franco Gallo, per parlare della Biennale delle Memorie, cita Orwell: «Chi controlla il passato controlla il futuro, chi controlla il presente controlla il passato » . E così prosegue: «Oggi la tecnologia può riscrivere e manipolare la memoria collettiva. È obbligo non solo culturale, ma politico e morale, preservare il ricorso, la narrazione corretta, il rigore nel racconto. È un impegno statutario della Treccani ma soprattutto un dovere civico e un obiettivo. Solo così, per dirla con Michel Serres, le potenzialità della rete e del mondo digitale ci obbligheranno a essere più intelligenti».
La rete come mezzo, come strumento, e non come fine, insomma. Non è un caso se il filo delle Memorie proposto per l’anteprima della Biennale, solo apparentemente disomogeneo, approda al 2005 con la fondazione di YouTube e così si delinea: 1685 nascita di Bach, 1905 istituzione delle Ferrovie dello Stato italiane, 1910 pubblicazione del primo studio del dottor Alzheimer sulle malattie della memoria, 1915 ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale- genocidio del popolo armeno- primo articolo di Albert Einstein sulla Teoria della relatività- realizzazione della rete di distribuzione dell’acqua in Puglia, 1925 fondazione dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, 1965 morte di Ernesto De Martino, 2000 completamento della decifrazione del genoma umano, 2005 fondazione di Youtube.
Come spiegano Gallo e Violante in una introduzione firmata insieme «non esiste in Italia un luogo e un momento di riflessione pluridisciplinare, ripetuta nel tempo, che permetta di mettere a confronto e connettere tutto ciò che riguarda la Memoria e le Memorie. La Biennale delle Memorie costituisce quindi un unicum nel panorama assai denso di programmi di carattere culturale che si snoda durante l’anno in molte città italiane, con vasta partecipazione di un pubblico che vuole conoscere e discutere sulle categorie di fondo, al di là della contingenza».
Il programma dei quattro giorni di anteprima (per informazion idettagliate www.biennalememorie.it) alterna convegni e tavole rotonde (per esempio quella prevista a Martina Franca alle 17 di giovedì 24 su La memoria tra cultura umanistica e scientifica) a proiezioni di film, come Il Gattopardo (alle 20.30 sempre del 24, a Martina Franca, all’Auditorium Paolo Grassi), a seminari come Einstein, i buchi neri, il cosmo e le possibilità di vita nell’Universo (il 25 settembre alle 16.30 a palazzo Ducale di Martina Franca), all’esposizione dei progetti delle Ferrovie italiane per il Sud (al teatro Casa Cava a Matera, il 27 settembre alle 10), alla ricostruzione delle radici di un’istituzione culturale ( Treccani 1925-2015. La cultura degli italiani, teatro Casa Cava a Matera alle 17.30 del 25).
Come si legge sempre nella nota introduttiva, «la Memoria è una grande piattaforma umana sulla quale si incrociano le scienze più diverse, la medicina, la musica, la letteratura, la cinematografia e la fotografia, la genetica e l’astrofisica, la storia e la letteratura». È questa la chiave di lettura dell’anteprima della Biennale che convocherà docenti universitari di varie discipline, amministratori locali, esperti in comunicazione, operatori culturali, musicisti, cineasti. Ogni incontro avrà un filo conduttore unico per evitare dispersioni. Perché ce ne sono già tante, in una stagione in cui sono forse troppi a «comunicare» e pochi ad «ascoltare» veramente.
La definizione «Una piattaforma umana in cui si incrociano le scienze più diverse»