La Ferrari prepara l’esame di giapponese
Dopo il trionfo a Singapore, la sfida di Suzuka: andare forte anche su un circuito non «amico»
Meno di una settimana per vedere se i sogni sono desideri, per smontare fantascientifiche teorie del complotto, per capire se è tutto finito o se il lampo rosso di Singapore si accenderà ancora ad altre latitudini. Suzuka, crocevia di speranze — quelle della Ferrari di riaprire il Mondiale — e di dolori — un anno fa l’assurda tragedia di Jules Bianchi, il ragazzo della Marussia è morto mesi dopo aver colpito quel maledetto trattore —; Suzuka, la pista sulla quale la Mercedes spera di curare le ferite e di tornare a risplendere con le sue Stelle.
«Finché esistono possibilità lotteremo al massimo» ha ribadito Vettel, che si è portato a -49 Notte magica Vettel e Raikkonen festeggiano il 1° e il 3° posto a Singapore (Foto IPP) già festeggiare una stagione al di sopra delle attese e pensare a futuro. Se i piani non cambieranno, ad Austin la Ferrari farà debuttare il quinto motore mettendo in conto le 10 posizioni da scontare in griglia per aver superato il limite del regolamento. Perché una mossa apparentemente autolesionista? Semplice: l’attuale power unit ha raggiunto il massimo livello di sviluppo e i tecnici guidati da Mattia Binotto si concentrano così su un nuovo basamento della componente endotermica V6. L’obiettivo, in vista del 2016, è di ridurre gli ingombri per sfruttare il vantaggio aerodinamico che deriva dalla coda (sarà più stretta sulla macchina dell’anno prossimo). Consumato il duello a Marina Bay, l’affare sui motori fra Ferrari e Red Bull va avanti, pur con dei dubbi: si deve chiudere entro un mese — nell’accordo è inclusa la Toro Rosso — altrimenti i «bibitari» non potranno preparare la vettura per il 2016. Mentre Jenson Button è pronto ad annunciare l’addio (diventerà manager: Vandoorne affiancherà Alonso sulla McLaren), la settimana sarà decisiva anche per la sopravvivenza della Lotus, che intanto conferma Maldonado: oltre agli incidenti, Pastor garantisce sempre ricche entrate.