Corriere della Sera

Quei timori dei big del settore e la corsa a ripetere i test

- di Bianca Carretto

Martin Winterkorn si è dimesso: non è vero, è saldamente al timone del suo gruppo e sta lottando contro una tempesta mediatica di intensità inaudita. Come tutti i capitani sta cercando di non abbandonar­e il suo posto di comando, certamente la sua posizione, di ora in ora, è meno solida. Il colosso tedesco ha legami molto stretti anche con la politica del suo Paese, poiché la regione della Bassa Sassonia detiene il 20% del suo capitale. Venerdì si terrà un consiglio di sorveglian­za straordina­rio che valuterà le azioni anche nei confronti dell’amministra­tore delegato. L’accusa che è stata rivolta a Volkswagen riguarda l’eccesso di NOX, ossia gli ossidi di azoto, innocui per la salute, già presenti nella composizio­ne dell’atmosfera. Non si tratta di un gas nocivo, nel vero senso della parola, come l’ossido di carbonio, le polveri sottili o l’anidride carbonica. Queste pericolose emissioni sono già state ridotte sotto la soglia della tossicità grazie all’iniezione diretta di carburante nei cilindri dei motori, ai filtri antipartic­olato che vengono montati sullo scarico e a una complessa sequenza di interventi migliorati­vi alla qualità dei propulsori, con l’introduzio­ne di alluminio nelle parti rotanti e di controllo dell’alzata delle valvole in funzione del numero dei giri. Questo scandalo potrebbe gettare discredito sull’industria automobili­stica globale, in special modo su quella europea. Ogni casa ha attivato analisi interne per accertare la propria estraneità ai fatti. Bocche cucite presso i portavoce, ma la volontà è quella di difendere il comparto da fibrillazi­oni non giustifica­te che potrebbero far ripiombare il settore nella crisi da cui sta uscendo. I centri ricerca e sviluppo impegnati (Volkswagen spende ogni anno circa 12 miliardi di euro per sostenere il suo reparto, è il maggior investitor­e al mondo davanti a Samsung) stanno spiegando, da tempo, che le norme a cui si devono conformare sia i motori benzina che quelli diesel sono praticamen­te identiche.

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