Corriere della Sera

Inquinamen­to, auto e sanzioni

- Daniele Sparisci

Il «dieselgate» è partito un anno fa da un viaggio negli Usa di un gruppo di tecnici dell’Internatio­nal Council for Clean Transporta­tion, un ente di ricerca indipenden­te.

Duemila chilometri di test hanno prodotto uno dei più grandi terremoti nella storia dell’automobile. Il sisma è arrivato in Europa. Quali saranno le ripercussi­oni da noi? Che conseguenz­e avrà lo scandalo sulle leggi antismog? E la Volkswagen è la sola ad aver «truccato» le carte? Se le Borse stanno dando indicazion­i sulla portata del fenomeno, tante domande restano inevase.

1Finoa lunedì le auto equipaggia­te con il software anti controlli erano mezzo milione, ora il numero è salito a 11 milioni, com’è possibile? Perché il motore 2.0 Turbodiese­l è uno dei più diffusi all’interno del gruppo Vw: oltre alla capofila lo montano i veicoli dei marchi Audi, Skoda e Seat. Ora il dispositiv­o incriminat­o dovrà essere tolto. Per far fronte alle spese l’azienda ha stanziato 6,5 miliardi di euro e annunciato che ribasserà gli obiettivi finanziari per il 2015.

2Comefunzi­onano le leggi sull’omologazio­ne delle vetture in Europa e in Italia?

«Il regolament­o di riferiment­o nella Ue è il 715/2007» spiega l’avvocato Gianluca Atzori dello studio legale Cleary Gottlieb, specializz­ato in diritto ambientale. «Vieta l’uso di impianti di manipolazi­one che riducano l’efficacia dei sistemi di controllo delle emissioni e altre condotte illecite. Inoltre, impone agli Stati membri di adottare sanzioni».

3Iconsumat­ori sono sul piede di guerra e minacciano cause, che succederà? «Chi ha acquistato un prodotto che avrebbe dovuto avere determinat­e caratteris­tiche, e ne ha ricevuto uno diverso, potrebbe chiedere un risarcimen­to del danno. In aggiunta, laddove l’omologazio­ne delle vetture venisse meno, potrebbero esserci anche problemi di copertura assicurati­va».

4C’èpoi l’aspetto ecologico-legale della vicenda... «Ipotizzare che un certo numero di veicoli possa avere immesso nell’atmosfera una quantità molto più significat­iva di inquinanti rispetto a quella consentita dalla legge potrebbe avere risvolti importanti dal punto di vista del diritto ambientale. Ma è tutto da accertare» conclude Atzori.

5Qualeè il limite delle emissioni di CO2 delle vetture in Europa? La soglia è di 130 g/ km, in consumi significa l’equivalent­e di 5,6 litri per 100 km per la benzina e di 4,9 l/100 km con il gasolio. Il sistema di calcolo è complesso: anziché prendere il valore di ogni singola vettura si fa la media di tutte quelle nuove omologate. Questo consente ai costruttor­i di tenere suv e supercar che sforano il tetto purché nella gamma abbiano anche altri modelli in grado di riequilibr­are

La vicenda

Volkswagen è stata accusata di aver truccato i livelli di particelle inquinanti prodotte da milioni dei suoi motori diesel nel mercato Usa attraverso un software che faceva apparire le auto meno inquinanti di quanto fossero in realtà

Il software sarebbe stato montato su 11 milioni di auto dal 2009 al 2015. La casa automobili­stica ha annunciato che accantoner­à 6,5 miliardi per contribuir­e a coprire i costi del più grande scandalo della sua storia, lasciando un buco nelle previsioni degli utili degli analisti. Volkswagen ha venduto 10,1 milioni di auto in tutto il 2014

6Qualimult­e per chi sgarra? Cinque euro su ogni macchina venduta per un grammo in più, 15 per il secondo, 25 per il terzo, 95 per i successivi.

7Comeavven­gono i test dei consumi? In laboratori­o con una procedura superata e dalla quale emergono risultati molto inferiori a quelli reali rilevati in strada. Il gap, secondo un recente studio di Transport & Environmen­t, è in genere del 30%. Nel 2017 la Ue dovrebbe introdurre un nuovo sistema di misurazion­e più accurato.

8Enegli Stati Uniti? Ci sono molte più verifiche da parte delle autorità dopo che l’auto viene commercial­izzata.

Le accuse

L’accusa fatta a Volkswagen è di aver violato le norme anti inquinamen­to. Nella sua comunicazi­one l’Epa americana (Environmen­tal Protection Agency) ha precisato che «al momento non è previsto alcun richiamo di veicoli Volkswagen», anche se non lo esclude, e che «i veicoli sono sicuri e possono essere guidati»

La casa automobili­stica tedesca rischia fino a 18 miliardi di dollari di sanzioni ma lo scandalo ha già scosso il colosso tedesco in Borsa: la capitalizz­azione complessiv­a bruciata in questi giorni ammonta a oltre 24 miliardi di euro milligramm­i per chilometro, il limite in Europa per l’ossido di azoto stabilito dalla normativa Euro 6 mila (per la precisione 11.227) le auto vendute da Volkswagen nel 2014 in Italia. Di queste il 60% erano a gasolio

di azoto (NOx) stabilito dalla normativa Euro 6 è di 80 milligramm­i per chilometro (era 180 per l’Euro 5). Negli Stati Uniti invece, dove la sensibilit­à verso il rispetto dell’ambiente è altamente diffusa, il regolament­o è ben più complesso e restrittiv­o e fissa il limite massimo a 45 milligramm­i, quasi la metà. È quindi probabile che alla differenza sulla tollerabil­ità corrispond­esse inevitabil­mente, nel caso dei motori diesel di Volkswagen, una uniformità di emissioni, difficilme­nte colmabile in altro modo in America se non attraverso il famigerato software che ha inguaiato il gruppo tedesco. Software che, se così fosse, non avrebbe avuto alcun senso installare sulle auto che viaggiano attualment­e in Europa. Ma questo potranno stabilirlo solo le indagini. Che, con la ferocia tipica di chi becca il più secchione della classe a copiare i compiti, molti oggi si augurano siano veloci e senza sconti.

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