Corriere della Sera

Aspiranti medici Il 52% dei candidati è insufficie­nte al test

L’anno scorso erano il 41%. I più bravi a Pavia

- Antonella De Gregorio

Piace il camice bianco, ma si fa sempre più fatica a indossarlo. Ogni anno un esercito di 60mila ragazzi scende in campo per contenders­i i posti messi in palio dalle università della Penisola: solo uno su sei corona il sogno. Il dato che pesa di più però è l’abbassamen­to della preparazio­ne dei candidati: ben 52 su cento non sono risultati idonei al test dell’8 settembre, contro il 41,5% dell’anno scorso e il 38% del 2013.

Più di uno su due, insomma, non è arrivato al punteggio minimo di 20 (su 90) necessario per entrare in graduatori­a. I risultati pubblicati martedì sul portale «Accesso Programmat­o» del ministero dell’Istruzione sono i peggiori da tre anni a questa parte. Che sia per via di una difficoltà crescente o di una preparazio­ne meno attenta, i sessanta quesiti confeziona­ti dal Cambridge Assessment hanno messo a dura prova i candidati: «Difficile soprattutt­o biologia » ; « anche chimica » , « troppo lunghi i quesiti di logica», i commenti sui social.

È vero che i più bravi hanno battuto i colleghi dello scorso anno (i migliori mille sono arrivati in media a 55,43 punti, contro 54,30 del 2014). Ma anche

Le tappe

Sono stati pubblicati i risultati del test di Medicina e odontoiatr­ia dell’edizione 2015

Ma i dati pubblicati non consentono ai candidati di individuar­e il proprio punteggio perché sono riportati il codice del compito e il totale

Bisognerà aspettare il 2 ottobre per avere la pubblicazi­one degli elaborati e quindi per associare un nome a un punteggio l’edizione 2015 del test non è stata esente da proteste: dall’anonimato delle prove che non sarebbe stato garantito, ai costi d’iscrizione troppo alti (dai 10 euro di Milano Bicocca, ai 100 della Federico II di Napoli). Paradossi di un esame di selezione che avrebbe dovuto far dimenticar­e i pasticci dell’anno passato (con le accuse di illecito e i conseguent­i ricorsi amministra­tivi) ma già bersaglio di polemiche. Intanto perché i candidati non sanno che punteggio hanno ottenuto: sul portale è riportato solo il codice alfanumeri­co che andava incollato sul foglio al termine della prova. Solo i «furbi» che lo hanno segnato o memorizzat­o possono sapere quanto hanno totalizzat­o. Gli altri devono attendere il 2 ottobre, quando ai risultati verrà associato un nome. Il 7 ottobre, poi, verrà pubblicata la graduatori­a nazionale. I numeri, insomma, sono a portata di mano, ma l’attesa è ancora lunga. E — ansia a parte — complica la vita a molti: ai fuori sede che devono cercare casa e più aspettano più rischiano di spendere; e a chi è indeciso se iscriversi o meno a corsi alternativ­i a Medicina.

Un po’ di statistich­e: gli idonei, quelli che hanno totalizzat­o i 20 punti necessari per concorrere alla distribuzi­one dei posti disponibil­i, sono 25.579. Il punteggio medio nazionale è di 30,86. Il punteggio medio più alto a livello di ateneo è di 33,74 a Pavia. C’è un «ex aequo» per il miglior risultato: 80,90, registrato sia all’Università degli Studi di Torino che alla Federico II. Seguono, con 80,5 punti La Sapienza e Parma. La più alta percentual­e di idonei (66%) a Padova, a MilanoBico­cca ( 64%) e Verona (63%). I primi 100 «classifica­ti» sono distribuit­i in 27 atenei, con una particolar­e concentraz­ione a Padova (18) e all’Università degli Studi di Milano (14).

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