A Milano debutta il robot-dottore Parla, visita, fa esami: lo specialista collegato a distanza
Il medico è lontano, le indicazioni sul da farsi arrivano tramite la tastiera dell’iPad: «Vai alla stanza 251». Il robot si mette in moto e avanza lungo il corridoio dell’ospedale fino a raggiungere la camera del paziente con un problema di aritmia al cuore. «Buongiorno come sta oggi?», chiede il dottore mentre la sua figura compare sul monitor installato sopra le spalle dell’automa a mo’ di testa. «Potrei stare meglio», risponde l’anziano che sta per essere sottoposto a una serie di esami medici. Tutti saranno eseguiti con l’aiuto del robot.
Il suo nome è Rp-Vita, che sta per «Remote Presence Virtual». E il suo ingresso in corsia è tutt’altro che un film di fantascienza. L’avatar del medico è una realtà. L’alter ego robotico che si muove, visita, parla ed esegue gli esami clinici per conto del dottore arriva per la prima volta in Italia direttamente da Santa Barbara, California. Di ieri, il debutto, al Policlinico San Donato, un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico alle porte di Milano specializzato in malattie cardiovascolari. Mentre negli Usa ce ne sono al lavoro già milleduecento (la Food and Drug Administration ha autorizzato il loro ingresso in corsia nel 2013).
Il medico vuole capire se il paziente ha le pupille dilatate, parametro fondamentale nei postumi di ictus, così attiva la telecamera del robot che, grazie a uno zoom ottico, permette di analizzarle anche a centinaia di chilometri di distanza. L’elettrocardiogramma appena eseguito viene inquadrato e ingrandito per essere commentato in diretta. E, dopo che un infermiere ha attaccato al robot l’uscita video di un