«Piattaforme o spin off, così le Pmi bussano all’università»
Come fare trasferimento tecnologico a favore delle aziende, al centro del forum di Corriere Innovazione
Piattaforme di crowdsourcing, incubatori, spin off e broker tecnologici. È il poker d’assi necessario a fare incontrare il sapere scientifico delle università e le domande concrete delle imprese italiane. Così la pensano i docenti di Bocconi e Politecnico di Milano, ospiti al Club Innovazione, il think tank di Corriere Innovazione.
«Le aziende del nostro Paese hanno paura di bussare all’università per chiedere soluzioni ai loro problemi » , afferma Piercesare Secchi, matematico al Politecnico, «motivo per cui da gennaio abbiamo lanciato la piattaforma di crowdsourcing Mathesia. Ci sono già risultati incoraggianti. Grazie a questo sistema, è riuscita a contattarci una piccola azienda brianzola che produce pompe per lavatrici: non sapevano come migliorare la geometria delle palette della pompa». La soluzione al problema è arrivata dalla piattaforma grazie a una gara (con tanto di premio monetario) tra matematici. «Hanno vinto tutti: l’azienda adesso ha una soluzione che le permette un risparmio energetico del 30%. Gli scienziati, nuovi stimoli per le loro ricerche e pubblicazioni», chiosa Secchi.
Una modalità più consolidata è lo spin off. Sempre al Politecnico, Marco Taisch (ingegneria gestionale) guida Holonix, società di consulenza nel manifatturiero: «Lo spin off è come un sensore acceso verso i bisogni del mercato, ci fornisce idee su dove orientare i nostri studi. E ci consente di portare le soluzioni nel campo del business». Eppure, non basta individuare i luoghi nei quali il transfer può avvenire. « Tra aziende e accademia c’è un problema di linguaggi diversi», avverte Salvatore Vicari della Bocconi, «ho l’impressione che per le Pmi il nostro lavoro sia troppo teorico. Inoltre, manca un broker tecnologico che potrebbe colmare il gap». Come funziona questa figura? «Ricopre il ruolo del garante indipendente», spiega Emanuela Prandelli, docente di management e tecnologia alla Bocconi, «se vengono lanciati contest su piattaforme, come Innocenti- ve, il broker verifica l’attendibilità delle risposte. Poi riceve il denaro e lo trasferisce a chi ha vinto la gara». In ogni caso, a parere di Emanuele Borgonovo (scienze delle decisioni in Bocconi), il technology transfer è una sfida in particolare per i manager mentre secondo Stefano Ramonda di Accenture digital, la recente ondata di acquisizioni di startup (a valori record) si spiega con l’esigenza dei big player di sfruttare subito i trend in salita, acquistando tecnologia piuttosto di farla crescere all’interno. Il business è più veloce del trasferimento.