Il romanzo sparito dal negozio di libri
Due nuovi racconti di Stefano Piedimonte nel volumetto uscito per Guanda
Una breve prova di stile per Stefano Piedimonte, che gioca con almeno un paio di espedienti letterari, quello del libro che parla di libri e, ci pare, soprattutto quello dello pseudobiblion. Così chiamiamo in genere un «finto libro» che viene citato in un romanzo: è uno pseudobiblion il trattato sul comico attribuito ad Aristotele nel Nome della rosa di Eco, altri esempi sono in Bolaño e in Borges, così come sono libri inesistenti i volumi di magia citati da J. K. Rowling nella saga di Harry Potter.
Anche nel doppio racconto di Piedimonte, Miracolo in libreria c’è dunque un romanzo fantasma, a cui peraltro si devono gli equivoci in cui cadrà il protagonista della storia, divisa in due parti. Nella prima parte, conosciamo il personaggio principale Aldo: è un libraio convertito al bestseller dopo anni di fatica sui volumi di nicchia, che però in segreto conserva in un angolo del negozio il suo romanzo preferito, mai acquistato da nessuno, Il treno mancato di tal Giorgio Spinazzi. Eccolo, lo pseudobiblion.
E quando una ragazza bella e misteriosa entra nel negozio e scappa dopo aver rubato proprio quel libro tabù (ma altro non possiamo aggiungere alla trama), non resta che cercare la soluzione del mistero, e della vita di Aldo, e forse di chiunque, dentro lo stesso libro «dello Spinazzi». Il quale costituisce la seconda parte del volumetto di Piedimonte, ed è un’altra storia, spiazzante, che parla di strani perdenti amari e allegri. Su tutto, spicca una bella scrittura, soprattutto nel «romanzo dello Spinazzi», dove il respiro più ampio buca la pagina in una profondità di spazi e paesaggi on the road. Insomma, un divertimento ben scritto, con un messaggio di libertà dentro, dedicato ai libri ma anche all’illusione che sanno costruire.