La Juve torna a vincere con i gol di Morata e Zaza
La Juventus risorge in Coppa Morata e Zaza battono il Siviglia
Una coperta di Linus trapuntata con le stelle della Champions. Un caffè nero dopo una notte insonne. Un’oasi nel deserto italiano. L’Europa per la Juventus è tutta un’altra storia: in due partite, con la vittoria di Manchester e quella di ieri contro il Siviglia (la prima stagionale allo Stadium), i bianconeri hanno messo via più punti che in sei gare di campionato (6 contro 5). E soprattutto, con la doppia sfida all’orizzonte coi tedeschi del Monchengladbach, sono già a buon punto con la qualificazione, un fattore questo niente affatto trascurabile per cominciare a concentrarsi a testa bassa sulla rimonta n campionato.
C’è qualcosa di diverso nell’aria delle notti europee, ma soprattutto in campo. Alla prova del nove, Allegri presenta per necessità la nona formazione diversa, con un modulo nuovo: un 4-4-2 corto, ordinato, a tratti anche scolastico, ma capace di dare equilibrio in copertura e una discreta profondità in fase offensiva dove, come vuole il credo del suo tecnico, si dà spazio anche alla fantasia individuale. Certo, la Juve è intermittente. A tratti mostra qualche segnale di paura o quanto meno di incertezza. Il tonico che Allegri manda giù tutto d’un fiato si chiama Khedira: il campione del mondo debutta con la maglia bianconera a due mesi dall’infortunio e mette i paletti nella parte destra della metà campo. Per una squadra che è ultima in serie A nella classifica dei contrasti vinti (ieri però 15 su 15), la forza fisica, la tranquillità e il senso tattico del tedesco sono importanti per tenere bassa la cresta del Siviglia. Gli andalusi, che qui due anni fa hanno vinto l’Europa League, sono quintultimi nella Liga e a loro volta sono pieni di problemi, tra infortuni e lento inserimento dei nuovi arrivati. E al primo tiro in porta non vanno in gol come altri avversari della Juve.
Lo snodo della partita arriva prima dell’intervallo. Fino a lì i bianconeri mostrano un po’ di fretta nel far ripartire l’azione. I continui cambi di gioco non riescono ad aprire la difesa di Emery. Ci vuole un nome da torero, Alvaro Morata, per incornare le magliette rosse, al momento giusto: cross da destra di Barzagli e il madridista anticipa Andreolli e Krychowiak, segnando il suo 5° gol consecutivo in Champions, un filotto riuscito in bianconero solo a un certo Alessandro Del Piero.
Con più fiducia addosso, la Juve scioglie la gamba. Crescono tutti: da Dybala che a volte sembra ancora tenero ma è un portatore sano di qualità, a Hernanes regista timido. Evra, che crea superiorità sulla fascia sinistra e Cuadrado che crea scompiglio su quella destra sono le frecce nere di Allegri, necessarie per tenere alto il ritmo e non impantanarsi nella palude spagnola. Il secondo gol però non arriva, Dybala corre molto e non riesce a incidere davanti a Sergio Rico. La paura di cadere in una routine negativa è ancora lì, a pelo dell’acqua. Per questo il primo gol europeo di Zaza (decisivo Dybala) è un tuffo liberatorio. La gita oltre confine continua: portare qualche souvenir a mamma serie A sarebbe un bel pensiero.
Zaza Volevo sfruttare la prima occasione I punti persi in campionato li possiamo recuperare