L’impiegata che non ha firmato le nozze gay «Ho incontrato il Papa, mi ha incoraggiata»
di una contestazione a sfondo etico, ma anche politico, cavalcata nei giorni scorsi da molti esponenti della destra conservatrice. Poi, però, dopo qualche esitazione, la sala stampa del Vaticano ha confermato l’incontro, anche se Padre Federico Lombardi ha usato un linguaggio piuttosto reticente: «Non smentisco che l’incontro ci sia stato, ma non ho commenti da aggiungere». A fornire i dettagli (non smentiti) ci ha pensato, allora, l’avvocato della Davis che, peraltro, non è cattolica: è cristiana pentecostale, aderisce a una chiesa denominata
Chi è
Kim Davis è cristiana pentecostale. I suoi genitori, invece, sono cattolici. Lavora per la Contea del Kentucky «Apostolic Christian».
Il colloquio si è svolto giovedì scorso nella Nunziatura apostolica di Washington dove Francesco ha alloggiato per due giorni. Non un incontro casuale, quindi: il Papa è rimasto con la Davis e il marito per circa 15 minuti e ha regalato loro due rosari da consegnare ai genitori della Davis, che sono cattolici. Un incontro non segreto — erano presenti varie persone del seguito pontificio e anche fotografi che dovrebbero pubblicare a breve le immagini — ma che papa Bergoglio ha chiesto di mantenere riservato fino a dopo la sua partenza, per non alimentare polemiche con l’Amministrazione Obama.
Del resto, che ci fosse la volontà del capo della Chiesa di dare un segnale forte sul fronte dei temi etici e della morale sessuale (temi appena accennati nei suoi discorsi pubblici alla Casa Bianca e al Congresso) emerge anche dal suo incontro fuori programma con le «Little Sisters of the Poor», un ordine di suore in lotta contro le norme della riforma sanitaria di Obama sulla contraccezione.
Forse il Papa ha aderito a una richiesta dei vescovi conservatori Usa e ora non vuole montare il caso. Si può discutere dell’impatto mediatico voluto da Francesco (comunque la Davis ora dice che l’incoraggiamento del Papa la spinge ad andare avanti nella sua contestazione, a costo di tornare in galera), non delle sue reali intenzioni, visto che, nel volo di ritorno, a domanda di una giornalista americana, il Pontefice ha detto che quello di non applicare una legge giudicata in violazione dei propri principi etici è un diritto umano fondamentale.