Non accetta la separazione Spara alla moglie poi si suicida
A Castelgandolfo se lo ricordavano perché partecipava in alta uniforme alle cerimonie ufficiali. Luigi De Michele, appuntato dei carabinieri di 50 anni, si era fatto trasferire nella stazione Ville Pontificie — che si occupa anche della residenza estiva del Papa — per stare più vicino ai figli di 14 e 17 anni e cercare di riappacificarsi con la moglie. Un tentativo fallito perché la donna — Carmela Mautone, maestra d’asilo di 47 anni — non ne voleva sapere di tornare con lui. Anzi, alle amiche avrebbe confidato di «avere paura del marito», che tuttavia non aveva mai denunciato. Ieri pomeriggio il loro matrimonio già in crisi è finito tragicamente proprio davanti alla scuola nel centro di Albano — a pochi chilometri da Roma — dove la donna faceva la supplente solo da pochi giorni: De Michele, per tre anni al Nucleo investigativo di Frascati, ha atteso che la moglie uscisse dal cancello e poi le ha sparato due colpi di pistola sul marciapiede — uno alla testa, l’altro al torace —, uccidendola all’istante. Mentre tutt’attorno genitori e bambini fuggivano terrorizzati riparandosi dietro le auto, il sottufficiale si è puntato l’arma alla testa e ha premuto ancora il grilletto. Due volte, perché il primo colpo l’aveva solo preso di striscio. L’appuntato è morto poco dopo l’arrivo in ospedale. Sull’omicidio-suicidio indagano i colleghi del militare della compagnia di Castelgandolfo. Sembra che già all’ora di pranzo De Michele si fosse presentato a scuola per un chiarimento con la moglie. Secondo chi lo conosceva era preoccupato per l’eventuale mantenimento della famiglia e non si era rassegnato alla fine della storia con «Melina», come le amiche chiamavano affettuosamente la maestra.