Gasparri: io non ho registrazioni ma se uno parla, poi c’è chi ascolta
«Mai detto che Verdini si muove nell’illegalità, però conosce i bisogni di tutti»
anche che dietro i passaggi da FI alla maggioranza potrebbero esserci «interessi personali, come può essere anche lecito, e come è successo spesso nella storia della politica».
Verdini ci sarà rimasto male.
« Denis ha fatto l’offeso, quando ha sentito le mie dichiarazioni. Io però gli ho risposto dicendogli che, se lui ha il diritto di fare certe cose, io ho anche il diritto di criticarle. E poi a me interessa solo una cosa, perché degli altri non me ne può frega’ de meno».
L’addio del senatore Amoruso. «Lo conosco da quarant’anni, una storia politica di destra vera. Dice che gli interessava il patto del Nazareno? Ma che avesse la dignità di stare zitto. Uno come lui poteva finire in Fratelli d’Italia, semmai, non con Renzi. Che non faccia il martire…».
Ma esistono o no le prove che dietro alcuni passaggi da Forza Italia alla maggioranza ci siano comportamenti extra-politici?
«Lasciamo perdere i casi specifici. Le faccio un esempio di cui ho letto oggi sul Fatto. Le nomine a commissario liquidatore di un’azienda, cosa altamente redditizia. Se io faccio nominare un mio amico a commissario liquidatore c’è reato o no? Secondo me, no. Ma quello si sentirà o no di dovermi un favore? Secondo me, sì».
E il legame con i passaggi al gruppo di Verdini?
«Guardi, Denis è una persona simpatica. Non ho mai detto che si muove nell’illegalità. Dico però che conosce i bisogni di tutti, che ascolta la gente insofferente… Magari tra i nostri c’erano molti insofferenti, no? Prenda Barani». Prendiamolo. «Lui sentiva che la sua candidatura in FI fosse più merito di Verdini che di Berlusconi. E infatti si vede che s’è regolato di conseguenza, al momento opportuno».
Ma lei ha delle registrazioni di sfoghi di Amoruso che coinvolgono Verdini?
«No. Dico soltanto che se uno parla poi c’è chi lo ascolta. E se chi lo ascolta ha uno smartphone, registrare è un attimo. Quanto a Verdini…». Dica pure. «Esistono uomini di progetto, come Berlusconi. E uomini di gestione. Denis è un uomo di gestione. È quello che fa filare la macchina. Ascolta i problemi di tutti... E poi, per l’appunto, sa come muoversi…».