Corriere della Sera

Giovani, super ricchi: ma solo 1 su 5 vuole ereditare l’impresa di famiglia. Un problema per Xi (che studia l’Italia)

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in Italia per aver acquistato la società Infront che ha i diritti tv della Serie A di calcio. Wang Jianlin guida la sua azienda come un generale (in gioventù è stato ufficiale dell’esercito), ha 62 anni e ha già annunciato che quando ne compirà 65 si ritirerà. Sicong è il suo unico figlio, è stato educato, si fa per dire, in Inghilterr­a e tra le varie eccentrici­tà ha pensato bene di postare la foto del suo cane husky munito di due Apple watch oro, applicati alle zampe anteriori. Sicong ama anche fare dichiarazi­oni del tipo: «Che cosa chiedo a una ragazza? Di avere il seno grosso». La frase ha creato un putiferio e il padre si è scusato per lui, assicurand­o che il ragazzo non erediterà le aziende.

Ma ci sono altri fuerdai, maschi e femmine, che si divertono ad accendere falò con pacchi di yuan; organizzan­o corse notturne con le loro Lamborghin­i, Porsche e Ferrari, che spesso finiscono in incidenti rovinosi; partecipan­o a feste volgarissi­me dove ci si tiene su con alcol e droghe.

Il fenomeno è tanto serio, implica tali rischi per il futuro dell’impresa privata cinese, che a giugno è intervenut­o il presidente Xi Jinping. In una riunione di governo ha detto che questi giovani ereditieri debbono dare un taglio all’edonismo, debbono essere guidati, debbono «pensare a come è stata creata la loro fortuna, il problema è che questi giovani sanno solo esibire la ricchezza prodotta dai genitori, non sanno come crearla». Le parole del presidente

nel giro di una sola generazion­e? Ha cercato di spiegarlo Wang Daqi, trentenne figlio di un milionario, che ha scritto un libro sulle vite esagerate dei suoi coetanei allevati nel lusso e mandati a studiare a Oxford e alla Columbia University. Wang Daqi ha detto all’agenzia economica Bloomberg: «Con la ricchezza i fuerdai spesso ereditano un trauma emotivo. I loro genitori sono la generazion­e cresciuta sotto la Rivoluzion­e Culturale, i terribili anni dal 1966 al 1976. Un decennio che

I vizi C’è chi accende falò con pacchi di yuan e chi corre di notte con supercar sportive

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