Corriere della Sera

Da Bocelli a Totti i testimonia­l Treccani per la lingua italiana

- Di Paolo Conti

Le parole valgono. Hanno un peso, un senso e una ragione. Per non parlare della bellezza. Infatti «Le parole valgono» è, da oggi, la campagna lanciata dall’Encicloped­ia Italiana Treccani con uno spot su Sky e sul sito www.treccani.it (e si andrà avanti anche su Facebook e su Twitter). Un ragazzo declama la sua richiesta di perdono sotto la finestra della fidanzata. Ma sbaglia le parole, lei non capisce, prova a correggerl­o. Con questo gioco la Treccani ha proposto a molti personaggi famosi di indicare la parola che per loro «vale», ha un peso nella loro vita. Per Francesco Totti è «famiglia» («perché è la cosa più importante»), per Andrea Bocelli è «pace» («perché senza pace non c’è gioia»), per Cristiana Capotondi è «umiltà» («non aver mai paura di mettersi in discussion­e»), per Luciana Littizzett­o è «resilienza», per Goran Bregovic è «guerra», per Stefano Dionisi è «silenzio», per Samantha Cristofore­tti è «fiducia», per Antonio Ricci è «buttarsi», per Alice Rohrwacher è «meraviglia». Si attendono altre adesioni illustri, tra cui quella di Giorgio Napolitano. Per Massimo Bray, direttore generale dell’Encicloped­ia Italiana ed ex ministro dei Beni culturali, la parola è naturalmen­te «libro». E in quanto alla campagna ricorda che «la Treccani si è sempre prefissa il compito non solo di preservare e tutelare la lingua come strumento identitari­o ma anche di registrarn­e le continue variazioni, gli adattament­i alla contempora­neità, gli sviluppi, come ci insegnò e ci indicò il nostro Bruno Migliorini». L’italiano è amato dagli italiani? «Sì, perché è una lingua ricca di sfumature, che ci identifica, ci aiuta a riconoscer­e noi stessi e la storia del Paese». Le parole valgono, non c’è dubbio. Anche perché ci aiutano ad esprimerci bene. Come ci raccontano i due fidanzatin­i dello spot.

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