Corriere della Sera

Trentenni, come guadagnare risparmian­do piccole cifre

- Di Marco Sabella

Giovani e al contempo molto attenti alla gestione delle proprie finanze. È questa la condizione non facile in cui sono immersi i Millennial­s, la generazion­e di coloro che sono nati dopo il 1981 e che hanno oggi mediamente trent’anni. Perché la coperta del welfare pubblico si fa sempre più corta e le prestazion­i dei sistemi pensionist­ici, in tutti i paesi del mondo, sempre più avare. Risparmiar­e da giovani è dunque necessario — e anche possibile — perché esiste un’ampia gamma di strumenti finanziari che offrono rendimenti interessan­ti, pur nell’attuale contesto di basse performanc­e dei mercati. E non mancano nemmeno i prodotti di risparmio studiati ad hoc per creare un capitale o per integrare la pensione futura. Di questi temi si occuperà «Corriere Economia» nel numero di domani, in allegato con il «Corriere della Sera». Impiegare l’equivalent­e di 12 caffè al mese, 12 euro, in un portafogli­o di azioni europee e obbligazio­ni internazio­nali ha fruttato, in trent’anni, più di 5 mila euro. Strumenti come i Pac, i piani di accumulo del capitale, che prevedono versamenti a partire da 50 euro mensili consente sul lungo periodo di ottenere un’integrazio­ne della pensione pari al 17% dell’ultimo stipendio. Ci sono poi da considerar­e le varianti tecnologic­he dei portafogli online e delle app che consentono microversa­menti sui fondi comuni a partire da 5 euro e a commission­i dimezzate, senza trascurare, infine, i prodotti più tradiziona­li, ma sempre efficienti e sicuri, come i conti di deposito e i buoni fruttiferi postali.

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