Trentenni, come guadagnare risparmiando piccole cifre
Giovani e al contempo molto attenti alla gestione delle proprie finanze. È questa la condizione non facile in cui sono immersi i Millennials, la generazione di coloro che sono nati dopo il 1981 e che hanno oggi mediamente trent’anni. Perché la coperta del welfare pubblico si fa sempre più corta e le prestazioni dei sistemi pensionistici, in tutti i paesi del mondo, sempre più avare. Risparmiare da giovani è dunque necessario — e anche possibile — perché esiste un’ampia gamma di strumenti finanziari che offrono rendimenti interessanti, pur nell’attuale contesto di basse performance dei mercati. E non mancano nemmeno i prodotti di risparmio studiati ad hoc per creare un capitale o per integrare la pensione futura. Di questi temi si occuperà «Corriere Economia» nel numero di domani, in allegato con il «Corriere della Sera». Impiegare l’equivalente di 12 caffè al mese, 12 euro, in un portafoglio di azioni europee e obbligazioni internazionali ha fruttato, in trent’anni, più di 5 mila euro. Strumenti come i Pac, i piani di accumulo del capitale, che prevedono versamenti a partire da 50 euro mensili consente sul lungo periodo di ottenere un’integrazione della pensione pari al 17% dell’ultimo stipendio. Ci sono poi da considerare le varianti tecnologiche dei portafogli online e delle app che consentono microversamenti sui fondi comuni a partire da 5 euro e a commissioni dimezzate, senza trascurare, infine, i prodotti più tradizionali, ma sempre efficienti e sicuri, come i conti di deposito e i buoni fruttiferi postali.