Corriere della Sera

Gallarate: quell’appalto dell’azienda ospedalier­a

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In merito all’articolo «Funzionari pubblici corrotti: spariti 3 miliardi in sei mesi» ( Corriere, 26 settembre) in cui si cita il caso dell’Ao di Gallarate (cfr. i manager della sanità) si precisa che i fatti citati nulla hanno a che vedere con l’attuale direzione aziendale. L’Azienda ha aderito nell’anno 2010 a una convenzion­e Consip (la centrale acquisti della pubblica amministra­zione, ndr) , di durata quadrienna­le. L’appalto è stato conferito dall’allora direzione e ha avuto continuità anche durante il mandato di un’ulteriore direzione, precedente a quella attuale. Nel corso del 2014 l’Azienda, venuta a conoscenza tramite Internet di una denuncia presentata alla Procura di Milano dal Movimento 5 Stelle e da alcuni consiglier­i regionali, in merito a presunte irregolari­tà circa il valore del parco apparecchi­ature oggetto di appalto di manutenzio­ne, ha costituito un gruppo di verifica interna. A seguito delle indagini interne, volte a quantifica­re l’eventuale incongruen­za fra valore delle attrezzatu­re

esistenti e canone di manutenzio­ne, l’Azienda ha sospeso cautelativ­amente i pagamenti con ogni più ampia riserva di rivalsa, al fine di neutralizz­are il pregiudizi­o per l’erario. L’Azienda ha nominato un difensore di fiducia in qualità di persona offesa nel procedimen­to penale instaurato per i reati oggetto di indagine e, a seguito di citazione in sede civile da parte della società, questa azienda ha richiesto la condanna della contropart­e alla restituzio­ne delle somme corrispost­e in eccesso. In seguito alla citata denuncia, la Guardia di Finanza e la Procura hanno avviato una serie di indagini, durante le quali l’azienda ha sempre fornito utile e fattiva collaboraz­ione.Inoltre i valori dell’appalto indicati nell’articolo non corrispond­ono a somme liquidate dall’Amministra­zione. Le indagini interne effettuate hanno evidenziat­o una sovrastima del valore dei beni oggetto di manutenzio­ne: la differenza «stimata» fra il canone corrispost­o e quello dovuto per il periodo considerat­o è di circa 2 milioni e 400mila euro. L’esatto ammontare del danno sarà definito solo a conclusion­e del procedimen­to civile in corso e al termine del procedimen­to penale condotto dalla magistratu­ra che sta procedendo, sin dall’apertura delle indagini, in collaboraz­ione con

l’attuale direzione aziendale. Si precisa infine che, a quanto noto, l’unica figura aziendale interessat­a dalle indagini è il funzionari­o allora responsabi­le della gestione del contratto in parola.

La direzione dell’Azienda Ospedalier­a di Gallarate

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