Corriere della Sera

Residenze per anziani Che cosa bisogna sapere

MA LA VECCHIAIA NON È UNA MALATTIA

- di Giangiacom­o Schiavi

Non siamo un Paese per vecchi. Siamo un Paese di vecchi in parcheggio e di famiglie che navigano a vista. Quando l’autonomia vacilla e la solitudine aggrava i problemi c’è una meta che diventa obbligata per trecentomi­la di loro: residenza sanitaria assistita. Luogo, albergo, villa (arzilla o azzurra che sia) per chiudere fuori dalla porta il mondo di ieri diventato ingestibil­e, condiziona­to da solitudine e patologie invalidant­i.

Qualche volta evitabile, molto spesso inevitabil­e, questa scelta è da sempre oggetto di dubbi e sensi di colpa in un mercato asimmetric­o, in cui domina l’offerta e l’interessat­o non decide quasi mai. Si dovrebbe cambiare e correggere un approccio di tipo ospedalier­o che mal si adatta a quel concetto di longevità attiva che rappresent­a il modo nuovo di concepire l’anzianitud­ine: non solo come costo ma come risorsa. È quel che dicono filosofi, geriatri e neurologi: la vecchiaia non è una malattia, il cervello è plastico e reagisce agli stimoli e si riattiva con le relazioni. La costanza di rapporti, la rete sociale, lo stile di vita e la comunità possono garantire scenari da healthy aging, longevità sana, meno onerosa per famiglie e sanità pubblica. È una svolta che tocca le residenze, troppo spesso adagiate sul comodo cuscino del parcheggio assistenzi­ale: a volte non se ne può fare a meno, come nel caso dell’Alzheimer, ma se davvero la medicina sul territorio venisse rafforzata si potrebbe accelerare quel processo che in Italia è già avviato: la diminuzion­e della percentual­e di anziani con menomazion­i funzionali in una o più attività della vita quotidiana. Gli anziani (attenti alla definizion­e, questa è la stagione dei giovani vecchi) sono in Italia 16 milioni: assorbono più della metà della spesa sanitaria, sei su dieci sono portatori di una o più malattie croniche. La deriva assistenzi­alista ha fatto di loro un mercato le cui storture vanno corrette. È importante conoscere limiti e qualità dell’offerta, come si propone l’inchiesta di Corriere salute. In futuro serviranno sempre più soluzioni residenzia­li per longevi attivi, non più destinati al parcheggio, ma capaci di produrre quei beni che chiamiamo relazional­i.

1. Come orientarsi fra Rsa, Ra e le altre denominazi­oni

2. La procedura da seguire per ottenere il ricovero

3. In che modo verificare se la struttura è adeguata

4. Quale parte della retta può essere a carico dell’ospite

5. I modelli che si stanno sperimenta­ndo per l’Alzheimer

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