Corriere della Sera

Le liste d’attesa sono pubbliche?

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Per mia madre, viste le condizioni di salute (e la mia situazione familiare), presto si renderà necessario un ricovero in una Residenza sanitaria assistita. Da amici ho sentito parlare dei lunghi tempi di attesa prima di ottenere un ricovero, ma la Asl ha almeno l’obbligo di rendere “trasparent­i” le liste di attesa? E accede alla RSA chi aspetta da più tempo o ci sono anche altri criteri?

i può presentare la domanda di accesso a una Residenza sanitari assistita presso la propria Asl, che ha l’elenco delle Rsa suddivise secondo tre livelli di intensità di cura: dal più basso, per persone sostanzial­mente autosuffic­ienti, al più alto, per pazienti allettati e con bassa o nulla autonomia. In generale, ci dovrebbe essere massima trasparenz­a sui tempi di attesa nelle strutture sanitarie, tanto che moltissime Asl rendono pubblico l’elenco delle Rsa, indicando il numero di persone che possono accogliere, le liste di attesa e il livello di assistenza che garantisco­no. Le stesse informazio­ni sono reperibili presso l’ufficio accettazio­ne della singola Rsa. Dopo la presentazi­one della domanda il paziente viene visitato da una commission­e della Asl (in genere definita Unità di valutazion­e geriatrica) che ne valuta lo stato di salute, il livello di “intensità di cura” di cui ha bisogno e lo inserisce nella lista corrispond­ente. L’assistente sociale, membro della Commission­e, può valutare anche la situazione sociofamil­iare del cittadino e stabilire una eventuale priorità nella presa in carico.

avrebbero inserito mia madre in lista d’attesa per una Rsa dopo una visita preliminar­e da parte di loro medici. La visita dovrebbe avvenire a breve, ma ci hanno informato che ci vorranno mesi prima che si trovi un posto, visto che mia madre ha bisogno di una Rsa ad alta intensità e ci sono poche disponibil­ità.

E nel frattempo? Non posso prendermi mesi di ferie dal lavoro per stare con mia madre. Che cosa posso fare?

urtroppo a differenza di quanto avviene per alcune prestazion­i diagnostic­he specialist­iche e chirurgich­e, per le Rsa non esistono

«tempi massimi» che devono essere rispettati. Nel corso della visita, può però essere posta una particolar­e attenzione al fatto che i ritmi di vita e gli impegni lavorativi del nucleo familiare dell’anziano sono incompatib­ili con l’assistenza al paziente, confidando nel fatto che tale situazione incida

sulla indicazion­e di priorità per l’inseriment­o nella Residenza sanitaria assistita. Eventualme­nte l’assistito, o i suoi familiari, possono chiedere alla Asl di inserirlo in modo temporaneo in una Residenza sanitaria assistita anche al di fuori dal loro territorio di residenza.

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