Corriere della Sera

I 2.500 pellegrini italiani bloccati per ore al ritorno da Lourdes «Tra di noi tanti malati eravamo al limite»

- M. Ima.

Al binario 1 si incontrano due mondi diversi. Una turista americana, sacca con telo da spiaggia e infradito ai piedi, si aggira nel salone deserto alla ricerca di informazio­ni. Giuseppe Pierantozz­i, il presidente di Unitalsi Marche è in piedi sulla banchina che richiama a gran voce le persone scese a prendere aria. Si riparte, dopo 18 ore prima sotto il diluvio e poi sotto al sole. Il treno delle Marche è l’ultimo a rimettersi in viaggio verso l’Italia, quello che si è trovato nel centro della tempesta, a Cannes. «Era tutto allagato, a un certo punto l’acqua aveva superato i predellini». A bordo c’erano 300 pellegrini marchigian­i di ritorno da Lourdes, ultimo di quattro convogli dell’associazio­ne cattolica che organizza i pellegrina­ggi dei fedeli in tutta Europa. Erano 2.500, pugliesi, calabresi, lucani, piemontesi, divisi per regioni, almeno 700 i malati. «Eravamo al limite. Le toilette erano piene ed era finita l’acqua da bere. Mi sembra che l’emergenza sia stata ben gestita». La pensa così anche Palma Guida, dirigente di Unitalsi Puglia, che invece aveva ben altri problemi. Sul suo treno, bloccato dopo Tolone, in un apposito vagone pieno di barelle viaggiavan­o venti pellegrini che avevano bisogno di dialisi e altri costretti a respirator­i che erano ormai a corto di ossigeno. «Per fortuna i nostri treni sono attrezzati per le emergenze». Il treno è stato infine deviato a Modane. Arrivati a Torino, i più bisognosi sono stati dializzati all’ospedale delle Molinette. Pierantozz­i è un veterano, dal 1976 a oggi ha fatto più di 50 viaggi a Lourdes. «Tante volte abbiamo avuto inconvenie­nti. Ma così, mai». Nel 2014, seicento pellegrini, tra cui 200 malati, rimasero bloccati per ore alla frontiera per lo sciopero dei ferrovieri francesi. Nel 2003 un blackout provocò ritardo e paure simili a quella della scorsa notte. «Andare a Lourdes è importante» chiude Pierantozz­i con una battuta. «Ma sarebbe importante anche tornare indietro». La turista intanto si è fatta avanti. Chiede a che ora parte il prossimo treno per Saint Tropez.

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