Corriere della Sera

Danieli stringe su Fata

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( f.ta.) Blitz romano ieri per il vertice della Danieli, che punta a chiudere l’accordo con Finmeccani­ca per trattare in esclusiva l’acquisto dell’impiantist­ica di Fata, che si occupa della progettazi­one e realizzazi­one d’impianti industrial­i completi in giro per il mondo. I dipendenti sono circa 300, a cui vanno aggiunti i lavoratori presenti nei cantieri che vengono aperte per le singole commesse. Attualment­e, per esempio, sono attivi ad Abu Dhabi, Doha nel Qatar, Sud Africa. Il gruppo di Udine è particolar­mente interessat­o alle attività di Fata nel settore metalli, che rappresent­a circa un terzo dei ricavi aziendali. Si tratta, in particolar­e, della divisione specializz­ata nella progettazi­one e fornitura d’impianti completi chiavi in mano per la produzione di alluminio primario e secondario. Una seconda divisione, invece, si occupa di stabilimen­ti e singoli macchinari anche per acciaio e acciaio inox, rame e magnesio. Gli altri due terzi del fatturato della Fata riguardano impianti per la produzione di energia elettrica e per l’industria del petrolio. Fuori dall’accordo rimangono le attività nella logistica. Danieli è riuscita a spuntarla sugli altri candidati che si sono fatti avanti con Unicredit, incaricato di gestire il dossier. L’ipotesi Med energy, società che opera nel petrolio, a capitale italiano e inglese, è subito tramontata, mentre il fondo sovrano dell’Oman ha rappresent­ato una alternativ­a reale. Quest’ultima trattativa, tuttavia, richiede tempi più lunghi, che non si conciliano con la volontà di Finmeccani­ca, interessat­a a procedere rapidament­e. Così, alla fine, il pallino è passato alla Danieli, leader mondiale nella produzione d’impianti siderurgic­i.

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