Corriere della Sera

Poggiolini e la branda nell’ospizio abusivo

Dai processi di Tangentopo­li al ricovero in un ospizio fuorilegge di Roma

- Di Rinaldo Frignani e Manuela Pelati

C’era anche lui, Duilio Poggiolini, 86 anni, l’ex re Mida della Sanità, tra gli ospiti della casa di riposo abusiva scoperta alle porte di Roma.

Il «Re Mida» della sanità italiana, come era soprannomi­nato, ha atteso in silenzio l’arrivo dell’ambulanza. Quasi irriconosc­ibile, aggrappato alle stampelle, infagottat­o in un vecchio trench marrone, Duilio Poggiolini è finito al pronto soccorso dell’ospedale più vicino alla casa di riposo abusiva dove era ricoverato da qualche mese. A 86 anni l’ex direttore generale del Servizio farmaceuti­co nazionale del ministero della Sanità — uno dei protagonis­ti di Tangentopo­li, con un patrimonio negli anni Novanta stimato in oltre 300 miliardi di lire — era uno degli ospiti più anziani dell’ospizio fuorilegge allestito da tre anni in una villa privata nelle campagne di Casalotti, alle porte di Roma. Quando ieri mattina i poliziotti si sono presentati per sequestrar­e la struttura (dove tre indiani senza abilitazio­ne accudivano una quindicina di ospiti) Poggiolini si trovava a letto, sotto un porticato chiuso con gli infissi e trasformat­o in stanza di degenza.

«I parenti dei ricoverati pagavano ogni mese dai 600 ai 1.200 euro, ovviamente in nero. Qui era tutto abusivo», spiegano gli agenti del commissari­ato Primavalle, intervenut­i con i vigili urbani del XIV Gruppo. Un contrappas­so dantesco per l’uomo forte della sanità nazionale, iscritto alla P2, che — secondo le accuse — insieme con l’allora ministro Francesco De Lorenzo («Sua Sanità») distribuì favori alle grandi case farmaceuti­che (maggiorazi­oni dei prezzi dei medicinali) in cambio di una valanga di soldi. Ora è imputato a Napoli per omicidio colposo plurimo per i pazienti (almeno 900) contagiati nel biennio ‘86-87 da Hiv ed epatite C per colpa di trasfusion­i

con sacche di sangue infetto provenient­e dalle carceri Usa e messicane.

Ventidue anni fa la perquisizi­one della sua villa all’Eur fece epoca: 10 miliardi di lire spuntarono da un puff in salotto, ma erano solo la parte più piccola del tesoro accumulato da Poggiolini (catturato in clinica a Losanna, dove era sotto falso nome) e dalla moglie Pierr De Maria, scomparsa nel 2007. Storico il loro confronto davanti ai pm di Napoli nel ‘94 quando Lady Poggiolini accusò il marito di avere una personalit­à alla «mister Hyde». In tutto alla coppia furono sequestrat­i beni per 39 miliardi, comprese preziose opere d’arte trovate anche nella casa di famiglia a Monteverde. Due anni fa, nel caveau della Banca d’Italia, Equitalia Giustizia ha scovato un baule accantonat­o che conteneva parte di quel tesoro, valutato oggi 26 milioni di euro.

«Re Mida» fece poco carcere: sette mesi a Poggioreal­e, poi ai domiciliar­i. La prima condanna, a sette anni e mezzo per corruzione, fu ridotta a poco più di quattro in appello per essere poi azzerata dall’indulto nel 2006. La moglie se la cavò con poco più di un anno. Nel 2012, però, la Cassazione l’ha condannato con De Lorenzo a restituire allo Stato più di 5 milioni di euro ciascuno per danno erariale (in parte pagati). E nel febbraio scorso, un mese prima che il Quirinale gli revocasse per indegnità il titolo di Cavaliere, Poggiolini è comparso in tribunale a Firenze al processo Menarini: sulla sedia a rotelle, con due badanti accanto. Dopo alcuni «non ricordo», il giudice ha interrotto l’interrogat­orio per «l’impossibil­ità di procedere all’esame del teste a causa della sua certificat­a incapacità fisica e mentale».

La struttura Tre indiani senza abilitazio­ne accudivano una quindicina di ospiti Il sequestro della polizia

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A sinistra, Duilio Poggiolini in una foto degli anni 90 quando era direttore generale del servizio farmaceuti­co del ministero della Sanità: arrestato nel ‘93, oltre che nella vicenda di Mani pulite è stato coinvolto anche in uno scandalo...
Ieri e oggi A sinistra, Duilio Poggiolini in una foto degli anni 90 quando era direttore generale del servizio farmaceuti­co del ministero della Sanità: arrestato nel ‘93, oltre che nella vicenda di Mani pulite è stato coinvolto anche in uno scandalo...
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