Corriere della Sera

Un nuovo ruolo per la Nato contro il terrorismo islamico

- Di Paolo Valentino

La Nato deve ripensare il proprio ruolo nel fianco Sud, avviando una riflession­e approfondi­ta sull’opportunit­à di impegnarsi in quanto tale anche nella lotta al terrorismo islamico. Il segretario alla Difesa Usa, Ashton Carter, lo dirà oggi ai colleghi atlantici nel corso della riunione ministeria­le in programma a Bruxelles. Lo hanno anticipato al nostro giornale fonti bene informate, in margine ai colloqui di ieri a Roma tra il capo del Pentagono e il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Carter, ricevuto in giornata anche dal presidente della Repubblica Mattarella, ha raccolto in tal modo la sollecitaz­ione dell’Italia, che da tempo chiede più attenzione e risorse da parte della Nato di fronte alle minacce che vengono dal Sud. Se il Califfato è la più grave di queste minacce, così il ragionamen­to di Washington, allora la Nato dovrebbe valutare un impegno diretto, invece di affidarsi alla coalizione dei volenteros­i. Il ministro americano non ha fatto accenno all’eventuale impiego dei Tornado italiani stazionati in Kuwait anche in missioni di combattime­nto contro l’Isis in Iraq: un modo per rispettare il dibattito interno e sottolinea­re che ogni decisione spetta solo al governo di Roma. Carter ha avuto parole di elogio per le missioni in cui l’Italia è protagonis­ta nel Mediterran­eo, EuNavForMe­d e Mare sicuro. Ma ha pungolato il governo sulla vicenda del Musos, il sistema satellitar­e globale che non riesce a partire a causa del blocco dei radar di Niscemi, deciso dalla magistratu­ra sull’onda delle denunce dei poteri locali e degli ambientali­sti. «Sarebbe incomprens­ibile dover spostare altrove una stazione, che una volta in attività, servirà anche all’Italia», ha detto Carter nei colloqui riservati con Pinotti. Infine, la Libia, dove il ministro americano ha confermato che gli Usa appoggiano l’Italia per la guida di una eventuale missione internazio­nale in caso di accordo tra le fazioni.

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