Corriere della Sera

Merkel-Hollande a Strasburgo «Regole di Dublino obsolete»

- di Ivo Caizzi

STRASBURGO L’asse franco-tedesco si ripropone come motore dell’Ue per favorire l’unità dei Paesi membri soprattutt­o sull’emergenza migranti e sulle crisi in Medio Oriente e Africa, che l’hanno provocata. Ma la cancellier­a tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande, nel loro intervento comune nell’Europarlam­ento di Strasburgo (26 anni dopo quello «storico» dei loro predecesso­ri Helmut Kohl e François Mitterrand), hanno cercato di ridimensio­nare le critiche sull’Ue guidata dalla Germania con l’appoggio della Francia.

Merkel si è concentrat­a nel sostenere la sua recente apertura sull’accoglienz­a dei rifugiati, che sta provocando divisioni nella sua stessa Germania. Ha definito «obsoleto» il Trattato di Dublino, che assegna i richiedent­i asilo al Paese di ingresso. Si è impegnata a ottenerne le revisione. «Italia e Grecia non possono essere lasciate sole, così come i Paesi balcanici » , l’ha appoggiata Hollande, condividen­do anche la necessità di aiutare la Turchia a gestire i flussi in arrivo da Siria e Iraq. Positivo il giudizio del premier Matteo Renzi: «Meglio tardi che mai. Bene che entrambi abbiano accettato il principio secondo il quale Dublino è superato».

Merkel, ammettendo le difficoltà di decidere a 28, ha indicato che «solo insieme» gli Stati Ue possono affrontare la crisi migratoria. L’asse franco-tedesco ha escluso di ripristina­re le frontiere, eliminate dall’accordo di Schengen. La cancellier­a ha rimarcato la necessità di «fermare i flussi affrontand­o le cause di queste migrazioni, spesso legate ai conflitti». Il presidente francese ha affermato che, se non si troverà una soluzione per la Siria, ci sarà il rischio di una «guerra totale».

La maggioranz­a dell’Europarlam­ento, composta dai popolari di Merkel e dai socialisti di Hollande (con l’appoggio dei liberali), ha applaudito l’intervento congiunto. Il capogruppo dei socialisti Gianni Pittella ha aggiunto una richiesta di maggiore coinvolgim­ento di «tutti gli Stati Ue», che è sembrata riflettere recenti malumori del primo ministro Renzi per il dirigismo tedesco.

Dure critiche sono partite dalle opposizion­i. La leader tedesca dei Verdi Rebecca Harms ha evocato lo scandalo delle auto inquinanti Volkswagen, ricordando il soprannome di «auto-cancellier­a». Merkel ha replicato esortando « a non condannare l’intero settore auto» perché si rischiereb­bero «centinaia di migliaia di posti di lavoro». La leader dell’estrema destra francese Marine Le Pen ha definito Hollande «vice cancellier­e e governator­e della provincia tedesca chiamata Francia» accusandol­o di essere «al traino della Germania sui migranti». Forza Italia ha contestato a Renzi di essere stato emarginato da Berlino e Parigi.

Gli eurodeputa­ti del M5S sono usciti dall’aula per protestare: «La Ue non può essere guidata da chi, prima di salvare i cittadini, ha salvato le banche». Hollande ha replicato a Le Pen ricordando­le che «l’unica via, per chi non è convinto dell’Europa, è uscire».

Il giudizio di Renzi «Meglio tardi che mai Dublino è superato, bene che lo abbiano accettato»

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(Ap/Darko Vojinovic)
Sotto la pioggia Un poliziotto serbo dà istruzioni a migranti in fila per la registrazi­one in un campo profughi a Presevo, nel Sud della Serbia (Ap/Darko Vojinovic)

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