Il nuovo Kilimangiaro di Camila: più scienza e meno cartoline
Piùscienza e meno cartoline: è la sintesi della nuova stagione di Il Kilimangiaro, al via domenica su Rai3 alle 15.05. Per il secondo anno alla guida c’è Camila Raznovich: «Cerchiamo di proporre una domenica alternativa a quella che c’è sulle altre reti. L’intrattenimento leggero è già coperto da Rai1 e Canale 5 che puntano sul costume e da Rai2 con il calcio».
Quindi si cambia, niente più ospiti famosi, ma un cast fisso di esperti: il geologo Mario Tozzi, il matematico Piergiorgio
Volto Camila Raznovich è nata a Milano il 13 ottobre 1974 Odifreddi, la biologa marina Maria Sole Bianco, il linguista Giuseppe Antonelli: «Con ognuno di loro approfondiremo temi di conoscenza e scienza. Hanno tutti un tratto in comune, sono grandi comunicatori e riescono a veicolare concetti alti in modo semplice. La chiave è rendere la conoscenza scientifica un po’ più pop». Odifreddi ha fatto spesso discutere per le sue prese di posizione atee, in Rai ci si spaventa per molto meno, o no? «Non mi piacciano le cose democrila stiane, preferisco chi ha un’opinione, anche se divide. La pluralità di vedute sarà comunque sempre assicurata». Non ci sarà più Dario Vergassola: «È una separazione consensuale. Se togli a Dario la possibilità di fare il suo gioco con i vip, il satiro rischia di non essere coerente con l’impostazione del programma». Si parlerà sempre di mondo e viaggi, ma la cifra si ricalibra: «Ospiteremo anche le grandi ong che lavorano in ogni parte del pianeta: il mondo va visto non solo attraverso cartolina delle Maldive, ma anche attraverso situazioni più ruvide».
Camila Raznovich ha due anime, una hippie (è cresciuta in India) e una borghese (ha studiato a Londra e New York): quale prevale? «Entrambe. Sono la milanese borghesotta che si sposta in macchina a Milano, ma anche quella che prende le bambine e va zaino in spalla in Thailandia. Non mi piacciono le vie di mezzo».