Corriere della Sera

Novanta giorni di stop Blatter verso il capolinea E adesso tocca a Platini

Richiesta del Comitato etico Fifa. Il n. 1: «Scandaloso»

- Gaia Piccardi

Presidente uno Joseph Blatter, 79 anni, grande capo della Fifa dall’8 giugno 1998 (Ap)

Anche i demoni hanno una data di scadenza. «Lascerò il 26 febbraio, non un giorno prima. Mi batterò fino alla fine. Sono convinto che il male verrà alla luce e il bene prevarrà. Sono stato condannato senza che sia stata provata alcuna irregolari­tà. Tutto ciò è scandaloso».

Aveva appena finito di tuonare, Sepp Blatter, il presidenti­ssimo destinato a essere sostituito al prossimo Congresso straordina­rio della Fifa, quando gli spifferi del Comitato etico della Federcalci­o mondiale — riunito da lunedì e per tutta la settimana — hanno lasciato trapelare l’intenzione di sospendere Blatter per 90 giorni, in attesa dell’esito delle indagini delle autorità svizzere sul caso del versamento di 2 milioni di franchi svizzeri effettuato nel febbraio 2011 sul conto corrente dell’erede al trono, e presidente Uefa, Michel Platini.

Chi tocca, muore. La corsa alla poltrona dell’opulento palazzacci­o di Fifastraße, a Zurigo, si sta rivelando un gioco a eliminazio­ne. Dopo quella di Blatter, il Comitato analizzerà la posizione di Platini e quella di un secondo candidato, l’uomo d’affari sudcoreano Chung Mong Joon, vicepresid­ente onorario Fifa, indagato per corruzione.

Presidente due Michel Platini, 60 anni, numero uno della Uefa dal 26 gennaio 2007 (Epa) Decisioni sul loro conto sono attese a breve. In un clima di segreti e sospetti ( la Commission­e etica dovrebbe lavorare nell’ombra e nell’anonimato ma pare che il membro senegalese Abdoulaye Makhtar Diop si sia lasciato andare a qualche confidenza di troppo, subito ripresa dalla Bbc), l’ambiente a Zurigo è incandesce­nte. Mong Joon, convinto che il suo coinvolgim­ento per aver fatto lobbing per spingere il Mondiale 2022 (poi finito al Qatar) in Corea del Sud sia un complotto per farlo fuori, ha detto che Blatter è «un ipocrita e un bugiardo», minacciand­o

di fare causa al reuccio di Visp, e che la Fifa è «un’organizzaz­ione corrotta al servizio degli interessi di pochi». Tra insulti e accuse feroci, sperando di farla franca e passare inosservat­o, a fari spenti nella notte viaggia Michel Platini. «Il presidente ritiene di aver dato soddisface­nti spiegazion­i alle autorità» ha detto il portavoce, Pedro Pinto, smentito da Reinhard Rauball, numero uno del calcio tedesco, secondo cui «Platini non ha fornito alcuna spiegazion­e plausibile per giustifica­re il versamento di 2 milioni di franchi firmato Blatter». Per ora coinvolto solo come persona informata dei fatti, le Roi potrebbe presto incorrere nelle ire del Comitato etico che potrebbe sospenderl­o, azzoppando­ne la corsa.

Tra i candidati ufficiali alla succession­e di Blatter, al momento soltanto il principe giordano Ali Bin Al-Hussein non risulta coinvolto in indagini scottanti. Ma con gli sponsor in fuga e la deadline fissata il 26 ottobre, ogni giorno che passa i tempi sembrano sempre più maturi per una rivoluzion­aria candidatur­a femminile.

Le tappe

2005: Blatter stipula un contratto con l’Unione calcistica dei Caraibi di Jack Warner, poi arrestato dall’Fbi per tangenti: il n.1 della Fifa è accusato di averlo sottoscrit­to «contro gli interessi della Fifa»

Febbraio 2011: Blatter effettua un versamento di 2 milioni di franchi svizzeri sul conto di Platini

Michael Lauber, procurator­e generale della confederaz­ione svizzera, indaga su quel «disloyal payment» che si sospetta effettuato senza alcuna giustifica­zione valida. Platini ha detto che è il saldo per l’attività di advisor tra il ‘99 e il 2002

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