Unioni civili, i dubbi nel Pd: emendamento sulle adozioni
Quando la legge sulle unioni civili omosessuali arriverà in aula in Senato (con molta probabilità mercoledì 14 ottobre), verrà accompagnata da un emendamento del Pd per cambiare la stepchild adoption, ovvero la possibilità di adottare il figlio biologico del compagno. Un emendamento che modifica la possibilità di adozione prevedendo invece quella dell’affido. Un affido «rafforzato», che non durerà soltanto due anni, ma andrà avanti fino alla maggiore età del minore, a sua tutela. A firmarlo un gruppo di senatori del Pd. «Siamo già arrivati a 25 firme sotto questo emendamento», garantisce il senatore pd Stefano Lepri , primo firmatario insieme con Emma Fattorini, Mauro Del Barba, Francesco Scalia. «Abbiamo scritto questo emendamento pensando a come tutelare al meglio il minore figlio di uno dei due partner e permettere all’altro partner di esercitare un ruolo genitoriale», dice il senatore Lepri. E poi spiega: « Abbiamo pensato a un affido che venga rinnovato automaticamente ogni due anni fino alla maggiore età: a quel punto il minore è libero di accettare l’istanza di adozione. Questa soluzione permette di svolgere pienamente le responsabilità genitoriali ma, al contempo, esclude l’attribuzione nello stato civile del minore di una doppia paternità po maternità». La stepchild adoption è il punto dolente del testo di legge sulle unioni civili, che i senatori dell’Ncd contestano pienamente temendo la pratica dell’utero in affitto. «È la stessa cosa che temiamo noi», dice la senatrice pd Rosa Maria de Giorgi, anche lei firmataria dell’emendamento. E aggiunge: «Vogliamo essere certi che la stepchild adoption presente nell’attuale proposta di legge non comporti il pericolo di pratiche inaccettabili e gravissime come è, appunto, l’utero in affitto». Anche la senatrice Emma Fattorini teme che la norma, così com’è, possa portare dritti all’utero in affitto. «Un timore — sostiene — che deriva dall’esperienza. Bisogna tenere presente che questa paura non è di uno sparuto gruppo di cattolici, bensì è un tema condiviso da laici e anche femministe nei paesi dove questa legge è già stata sperimentata. I diritti civili e sociali sono fondamentali, ma si deve stare molto attenti a questo aspetto delicato».