Pil, stime in discesa Export, calo record E Berlino non è più un’isola felice
Il rallentamento dell’economia mondiale comincia a pesare sull’economia tedesca. Ad agosto la Germania ha registrato la maggiore flessione delle esportazioni dal culmine della crisi finanziaria globale, una caduta che ha spinto i quattro principali istituti tedeschi di ricerca a rivedere al ribasso la crescita di Berlino quest’anno. L’Ifo di Monaco, il Diw di Berlino, l’Iwh di Halle e il Rwi di Essen prevedono che nel 2015 il Pil tedesco crescerà dell’1,8% dal 2,1% stimato in precedenza, ma comunque in miglioramento rispetto all’1,6% messo a segno l’anno scorso. Viene confermata invece all’1,8% la crescita nel 2016. Più cupi i dati sull’export. Ad agosto, prima quindi dello scoppio dello scandalo Volkswagen, che potrebbe penalizzare la vendita di automobili made in Germany, una componente fondamentale dell’economia tedesca, le esportazioni di Berlino sono scese del 5,2%, a 97,7 miliardi, rispetto al mese di luglio, la discesa più forte dal gennaio 2009. In calo anche l’import (-3,1%) a 78,2 miliardi. Le cause? Pesa la debolezza delle economie emergenti, in particolare il rallentamento della Cina, uno dei principali mercati di sbocco dei prodotti tedeschi. Una delle conseguenze positive è che anche il surplus tedesco, nel mirino di Bruxelles, si è ridotto a 19,6 miliardi. Ma la frenata della locomotiva tedesca non è certo una buona notizia per il resto dell’eurozona.
@16febbraio