Corriere della Sera

Rossi&Balotelli, le (incerte) speranze per guarire l’Italia dal mal di gol

Domani contro l’Azerbaigia­n c’è Pellé. Ma agli Europei Conte cerca altre soluzioni

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

Pepito è convinto di farcela a riassapora­re il profumo dolce dell’azzurro, Mario pure. Sono la coppia più talentuosa del calcio italiano, attaccanti di livello mondiale, eppure fuori dalla Nazionale e dal grande giro. Rossi per via di un ginocchio fragile, Balotelli perché il bambino che è in lui gli impedisce di diventare uomo. Antonio Conte li segue da lontano, con finto distacco e sensazioni ogni giorno diverse. Il rischio è illudersi che insieme, Rossi e Balotelli, o magari anche solo uno dei due, possano risolvere i problemi di una Nazionale che segna con il contagocce: 11 gol (in 8 partite) nelle qualificaz­ioni europee e solo 6 su azione, la metà della Spagna (22), poco più di un terzo della Polonia (29).

Domani a Baku l’Italia ha un solo risultato per sfruttare il match-ball e staccare il biglietto per la Francia: vincere. L’attacco è affidato a Graziano Pellé, titolare nelle ultime tre partite del girone e in quattro delle ultime cinque, comprese le amichevoli. Pellé con il Southampto­n ha appena schiantato il Chelsea di Mourinho e la speranza di Conte è che per fare male agli azeri sia sufficient­e. Ma in Francia, tra otto mesi, servirà di più. L’elenco aggiornato delle punte però non allarga il cuore alla speranza. Immobile langue in panchina a Siviglia, Zaza è la quarta scelta alla Juventus, Gabbiadini si trova più o meno nella stessa condizione a Napoli, Destro gioca sempre a Bologna ma non segna mai, Matri è nelle retrovie della Lazio e Quagliarel­la non riempie gli occhi del c.t. Dietro Pellé, 7 reti in 12 presenze in questa stagione, 3 in 6 partite azzurre, c’è il vuoto. Ecco perché nella mente del c.t. si agitano i fantasmi di Rossi e Balotelli. Il primo è stato incoraggia­to: «Lo seguiamo con affetto». Il secondo bastonato o se vogliamo spronato: «Non bastano un gol su punizione e due partite giocate bene Ancora fuori Mario Balotelli abbraccia Giuseppe Rossi durante un match amichevole con la Nigeria I due attaccanti sono ancora fuori dal giro della Nazionale: il milanista ha giocato buone partite ma deve dimostrare continuità, Pepito cerca la brillantez­za dopo i gravi infortuni La speranza del c.t. Conte è di riavere entrambi per gli Europei (LaPresse) per venire in Nazionale».

Conte ha ragione. Difficile fidarsi di Mario, che ha già tradito Prandelli e contribuit­o al disastroso mondiale brasiliano. La Puma, sponsor dell’attaccante e a fianco della Federcalci­o per sostenere il ricco contratto del tecnico, sarebbe contenta di avere Mario a Parigi. Ma Conte sceglierà senza farsi condiziona­re. A lui i giocatori come Balo non sono mai piaciuti. Vuole applicazio­ne, dedizione, fame. E invece Mario si accende e si spegne come una lampadina difettosa. Il treno milanista è l’ultimo. «Si sta impegnando», assicura Mihajlovic. Il futuro di Balotelli è nelle mani di Balotelli:

Attese diverse Pepito è stato incoraggia­to, Mario spronato: «Due partite non bastano»

se giocherà come a Udine, a novembre potrebbe riassapora­re la Nazionale. Ma la continuità non è il suo forte e la pubalgia potrebbe dilatare i tempi del ritorno.

L’incertezza è sgradita compagna di viaggio anche di Rossi. Pepito, tornato al gol in Europa League, ha voglia di azzurro. Prima però deve riappropia­rsi della Fiorentina. Paulo Sousa sta gestendo il suo rilancio in maniera impeccabil­e e Conte, ex compagno di squadra del portoghese nella Juve, sa che può fidarsi. L’americanin­o sinora ha giocato senza incantare, il talento appesantit­o dall’inevitabil­e potenziame­nto muscolare servito a proteggere quel ginocchio di cristallo. Però a differenza di Balotelli ha fame, grinta, voglia di riprenders­i quello che la sorte gli ha tolto. L’importante sarà essere pronto a primavera. Con Rossi potrebbe essere un’altra Italia. Ma sono vietate le illusioni.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy