Il furbo mercante contro il campione e le tre anomalie
Platini e Blatter non sono nemmeno paragonabili. Blatter è un manager puro, ha inventato il calcio miliardario, ci si è avvolto fino a farselo scappare di mano. Platini è un fuoriclasse, ha vestito bandiere. Se Blatter può essere un mercante qualunque, ricchissimo e furbo ma qualunque, Platini è un riferimento del calcio per quello che ha fatto sul campo. Sapere giocare, averlo fatto splendidamente per tanti anni, dà sempre un’idea di immunità. Per la grazia del lavoro, per l’arte che comporta, per la fede che interpreta. È difficile adesso metterli quasi sullo stesso piano, uno burocrate smaliziato, torbido, l’altro rivoluzionario per solitudine e temperamento. Dove sbaglia allora questa storia? Dove sbanda? E cosa racconta di inevitabile? Ci sono tre anomalie opposte per natura, ma evidenti. La prima non è che Platini abbia preso soldi, tanti soldi da Blatter. Non tutti i soldi sono per forza il male. Eravamo nel 1999, un anno prima Platini aveva organizzato i Mondiali in Francia. Era il simbolo giusto di un grande calcio che avanzava. Che Blatter gli abbia offerto milioni di franchi svizzeri per girare il mondo facendogli campagna, rientra nella ricca normalità del calcio. Si può dire che Platini era costoso, ma che era anche il migliore. L’anomalia sta nell’essere stato saldato dieci anni dopo la riscossione della prima parte di compenso. Perché così tardivi, quei due milioni successivi? Bisognava trattare in silenzio? La seconda anomalia è una coincidenza: Blatter paga Platini pochi mesi dopo che la Fifa, con l’assenso di Platini, ha assegnato i Mondiali al Qatar, luogo geografico nobile ma inconsueto per organizzare calcio in estate. Ma soprattutto Blatter paga con ricevuta scritta, tutto fiscalmente regolare. Quando Platini è già un suo avversario. È troppo pensare l’abbia fatto apposta, che sia stato creato un documento di pressione contro il prossimo candidato alla presidenza Fifa? Delle due l’una: o Platini è caduto in una trappola o è davvero andato oltre la correttezza. In entrambi i casi non si può più pensarlo alla testa del calcio mondiale. Ultima anomalia: come può essere etico un comitato che denigra eticamente sul pianeta in modo categorico e ufficiale un suo dirigente senza nemmeno spiegarne il motivo?