«L’isola di Adamo ed Eva» diverte se oltre ai nudi c’è l’ironia
«Siate fecondi e moltiplicatevi»: sarà ispirata a questa esortazione biblica la prima produzione originale del nuovo corso di Deejay TV, «L’isola di Adamo ed Eva»? Prodotto da Endemol, il programma è la versione italiana di un format straniero già in onda sul canale (mercoledì, ore 21.10).
Il meccanismo è quello classico del dating show: un uomo e una donna si ritrovano su una spiaggia paradisiaca per fare conoscenza, corteggiarsi, forse intrecciare una relazione. Ma cosa succede quando un terzo spasimante s’intromette tra i due? Un po’ meno classica è la scelta di far partecipare al gioco dei concorrenti completamente nudi: provvidenziali pixel coprono le pudende (anche nella versione «xxx», in onda in tarda serata), ma per la prima volta sulla tv generalista si mostra il lato b in versione integrale. La nudità dovrebbe innescare delle interessanti dinamiche psicologiche individuali e di coppia (fragilità, sicurezza di sé, esibizionismo), ma non sempre ci riesce.
Diciamolo subito: più che Adamo ed Eva, i concorrenti sembrano moderne versioni di Tarzan e Jane. Tatuatissimi, palestrati, non lontani dall’immaginario del Grande Fratello, dei tronisti e neanche da quello anni 90 di Colpo di fulmine, potrebbero essere usciti dal romanzo Troppi Paradisi di Walter Siti. Vladimir Luxuria, che conduce il programma, è culturalmente superiore a loro e questo a volte le permette un divertente controcanto alle loro tresche amorose. Per andare sul tecnico, come in tutti i reality la riuscita delle puntate dipende dal cast: quando dà margine per puntare sull’ironia e sulla presa in giro, il programma diventa divertente e si trova una ragione per seguirlo oltre il voyeurismo.
Ma se i concorrenti hanno poco da dire e soprattutto si prendono troppo sul serio, la gabbia del corteggiamento forzato rischia di diventare una costrizione narrativa e il racconto dà l’impressione di essere troppo «scritto».