Unioni civili, muro di Alfano
Vertice di maggioranza, scontro sulle adozioni. Ma il Pd accelera sulla legge Marino si dimette e pensa alle primarie. Spese contestate, arriva la Finanza
Le unioni civili spaccano la maggioranza. Alfano si oppone alla stepchild adoption, la possibilità di adottare il figlio biologico del compagno. Al vertice di maggioranza non torna indietro ma neanche il Pd, che accelera sulla legge. Intanto si chiude l’esperienza di Ignazio Marino sindaco di Roma: l’ex chirurgo si è dimesso.
La scelta del commissario per Roma potrebbe arrivare venerdì, il giorno dopo il Consiglio dei ministri. Nella «rosa» rimangono prefetti e personalità che in questi giorni dovranno essere «sondati» e si dovrà anche stabilire se la squadra degli otto subcommissari che — come ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi — «dovranno dare una mano, occupandosi di periferie, sport, rifiuti», possa essere composta anche da parlamentari. L’obiettivo sarebbe infatti quello di includere i tre assessori della giunta Marino che furono scelti proprio per supportarlo: Alfonso Sabella, Marco Causi e Stefano Esposito.
Si tratterebbe però della prima volta che accade, non a caso Giorgia Meloni (leader di Fratelli d’Italia) ha chiesto a Renzi «di smentire» aggiungendo: «Il ruolo di commissario deve essere per natura incarnato da rappresentanti indipendenti dello Stato e
non da uomini di parte o di partito. Il solo fatto che circolino nomi di assessori uscenti è gravissimo. Sarebbe l’ennesimo tentativo di Renzi di beffare il popolo e di sostituire un’amministrazione eletta con un gruppo di nominati per garantire potere e stipendi ai suoi uomini».
Nel corso dell’incontro di ieri tra Renzi e il ministro dell’Interno Angelino Alfano — convocato per fare il punto sulla legge per le unioni civili — la questione è stata soltanto accennata, ma il titolare del Viminale ha ribadito la sua intenzione di nominare un prefetto.
Nell’elenco dei nomi più accreditati rimane quello del prefetto Bruno Frattasi, attuale capo dell’ufficio legislativo del Viminale e dell’ex commissario alla Provincia di Roma Riccardo Carpino. Ha buone possibilità anche l’ex comandante generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli.
Rimane comunque in corsa Sabella, chiamato nella giunta Marino come tecnico e garante per la legalità. Il commissario dovrà lavorare in tandem con il prefetto di Roma Franco Gabrielli, che firmerà la sua nomina. Tra i due si è creata un’ottima intesa, evidente anche quando si è trattato di gestire il problema di Ostia e il commissariamento del Comune per mafia.