Corriere della Sera

Per i 40 mila alloggi comunali non esiste memoria informatic­a ma due tir di carte

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decine di migliaia di fascicoli: auguri e figli maschi.

Questa la spiegazion­e che dà l’assessore al patrimonio Alessandra Cattoi: «Nel contratto siglato nel 2005 dal Campidogli­o (sindaco Walter Veltroni, ndr) non era previsto che alla scadenza dell’incarico la Romeo dovesse consegnare un archivio digitale». Sempliceme­nte sconcertan­te, visto che in 18 anni la gestione del patrimonio è costata 97,4 milioni .

Gran parte dell’attività è stata ora riportata negli uffici comunali: prima si spendeva più di un milione al mese, adesso meno di un milione l’anno. C’è solo quel problemino della valanga di carta che ha sommerso il Comune… Ma questo non si può addebitare al sindaco dimissiona­rio. Il quale lascia comunque un’agenda decisament­e piena di incognite che spetterebb­e alla politica risolvere, e non a un commissari­o prefettizi­o il quale si dovrebbe occupare solo dell’ordinaria amministra­zione. Il fatto è che a Roma non c’è nulla che sia più ordinario.

La vendita dei 600 immobili di pregio, per esempio: le procedure Il commissari­o, di solito un funzionari­o prefettizi­o, è nominato a seguito dello scioglimen­to di un consiglio comunale. Ha il compito di amministra­re l’ente fino all’elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco. Nelle città più grandi il commissari­o è affiancato da uno o più subcommiss­ari.

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