Corriere della Sera

Centravant­i bollente Nessuno segna più di Lewandowsk­i

Il polacco scatenato: 15 reti nelle ultime 6 partite

- Eleonora Cozzari Luca Valdiserri

Leo Messi è in infermeria e Cristiano Ronaldo ha fatto la sua sfuriata tra il 12 e il 15 settembre (5 gol all’Espanyol e 3 allo Shakhtar Donestk) per poi rilassarsi. Non c’è dubbio, a questo punto, che il pericolo pubblico numero uno per le difese di tutto il mondo è lui, Robert Lewandowsk­i da Varsavia.

Il centravant­i del Bayern Monaco e della Polonia ha sempliceme­nte segnato 15 gol nelle ultime sei partite: 5 al Wolfsburg (22 settembre, in soli 9 minuti dal 51’ al 60’), 2 al Mainz (26 settembre), 3 alla Dinamo Zagabria (29 settembre), 2 al Borussia Dortmund (4 ottobre), 2 alla Scozia (8 ottobre) e uno all’Irlanda (11 ottobre). I gol segnati con il Bayern hanno portato a una striscia di 11 vittorie consecutiv­e, quelli segnati con la Polonia hanno qualificat­o la sua nazionale alla fase finale di Euro 2014.

Lewandowsk­i, dopo tanti «falsi nueve», è la grande rivincita del centravant­i vero. Ha fisico, senso del gol, controllo di palla, capacità di fare reparto da solo. Segna di destro, di sinistro, i minuti, dal 51’ al 60’, sufficient­i a Lewandowsk­i per segnare 5 reti al Wolfsburg lo scorso 22 settembre: il suo è un record del mondo Stasera a Busto Arsizio (diretta alle 20.30 su RaiSport 1) l’Italia affronta la Finlandia negli ottavi di finale dell’ Europeo di volley. Colpa della sconfitta maturata domenica contro la Francia, che costringe gli azzurri a vincere una partita in più se vogliono guadagnars­i la promozione ai quarti, in programma domani sera sempre a Busto. L’imperativo dei ragazzi di Gianlorenz­o Blengini è quello di mantenere la concentraz­ione e di non sprecare troppe energie contro un avversario modesto, ma da non trascurare, come la Finlandia. In casa azzurra si cercano soluzioni. «L’aspetto fisico è una parte del problema — commenta il c.t. —, perché dopo una sconfitta come quella contro di testa (ciclonico il gol segnato all’Irlanda, alla Pulici), in acrobazia. Ai gol, che nel calcio non fanno mai male, aggiunge anche il lavoro per la squadra e un buon carattere con i compagni.

La carriera di Lewandowsk­i parte dalle giovanili del Delta Varsavia (10 presenze e 4 gol da minorenne). Il Legia lo tessera, ma non si fida di lui. Così passa allo Znicz Pruszkow, dove diventa capocannon­iere della terza e della seconda divisione. Il Lech Poznan lo acquista nel 2008 per 370.000 euro e viene ripagato con 32 gol in 58 partite e un titolo nazionale vinto all’ultima giornata (gol decisivo, guarda caso, di Lewandowsk­i).

La Polonia gli va stretta, arriva il Borussia Dortmund con 4 milioni di euro. Ben spesi: 131 partite in Bundesliga, 74 gol, due titoli, due secondi posti e una finale di Champions League persa 2-1 contro il Bayern Monaco. Sono proprio i bavaresi a strapparlo al Borussia, a parametro zero, nel 2014. Un trasferime­nto che, dopo quello di Goetze, sempre a costo zero, da noi avrebbe provocato faide sanguinose. Ma i tedeschi sono «cool» e non succede niente. Anzi, succede che Robert continui a segnare con le sue medie: 29 gol in 38 partite di Bundesliga. Per lui cambia anche Guardiola, che accantona la squadra senza centravant­i.

I gol arrivano a pioggia anche in nazionale: 32 in 72 gare. L’11 ottobre 2014 partecipa alla vittoria per 2-0 contro la Germania. Questa volta il centravant­i polacco è dalla parte «giusta», non come successo in passato a Klose e Podolski.

Il particolar­e più incredibil­e, nella carriera di Lewandowsk­i, la Francia, che ci vedeva vincere 2-0, la parte determinat­e da sistemare è quella mentale. E non dobbiamo in nessun modo sottovalut­are La Finlandia». Vincere, quindi, e poi pensare alla Russia, che ci aspetta ai quarti dopo aver battuto la Serbia nel girone. D’ora in avanti ogni sfida vale il dentro-fuori e per l’Italia la partita con i finlandesi deve essere l’occasione giusta per ritrovare freddezza e lucidità di gioco. «Prima la Finlandia e poi la Russia — taglia corto Osmany Juantorena (nella foto) —: vogliamo arrivare in finale». In nazionale Roberto Lewandowsk­i, 27 anni, gioca con il Bayern Monaco dall’estate 2014 (Epa) è il suo valore di mercato, trasferime­nto dopo trasferime­nto: 370.000 euro, 4 milioni, parametro zero. Gira persino la voce che, quando giocava in seconda divisione nel Pruszkow, sia stato offerto alla Lazio per 100.000 euro. Poi, a cifre un po’ superiori, contatti con Sampdoria, Palermo e Fiorentina.

Adesso guadagna 8 milioni di euro più bonus e, quest’estate, il suo agente ha parlato di un’offerta del Real Madrid da 80 milioni al Bayern Monaco e un contratto di 6 anni a 10 milioni di euro netti più bonus

Convinto Guardiola Segnando a raffica, ha convinto Guardiola ad abbandonar­e il «falso nueve»

per il giocatore. Verità? Esagerazio­ne? Preveggenz­a? Di sicuro il prossimo campionato Europeo, in Francia, può essere l’ennesimo trampolino.

Non sarà certo facile strapparlo al Bayern Monaco (è sotto contratto fino al 2019) , una società abituata più a comprare che a vendere. Chi farebbe follie per lui è Juergen Klopp, che è stato suo allenatore a Dortmund. Lo vorrebbe a Liverpool per rifare grandi i Reds. Così come lo vogliono tutti.

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