Lombardia, tangenti sulla Sanità Agli arresti il vice governatore
Lombardia, il vicepresidente arrestato a un anno dalla richiesta dei pm Le accuse: concussione, corruzione e turbative nelle gare per la Sanità
Ilvicepresidente della Regione Lombardia ed ex assessore alla Sanità Mario Mantovani, di Forza Italia, è stato arrestato con le accuse di concussione, corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti. La Procura di Milano ipotizza tangenti sui dializzati. I fatti al centro dell’inchiesta sarebbero stati commessi fra il 2012 e il 2014.
L’arresto più lento — oltre un anno fra la richiesta del pm e la firma ieri del gip su fatti compresi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014 — finisce per cadere, manco a farlo apposta, proprio nella mattina in cui l’epta-politico Mario Mantovani (vicepresidente della Regione Lombardia, ex assessore alla Sanità, senatore, ex coordinatore lombardo del Pdl di Berlusconi, già sottosegretario al ministero delle Infrastrutture, ex europarlamentare, tre volte sindaco di Arconate) avrebbe dovuto rappresentare alla «Giornata della Trasparenza» organizzata da Giunta e Consiglio regionali il governatore leghista Roberto Maroni (da mesi indagato per altre vicende di induzione indebita e turbativa d’asta). Così, accanto all’indagine per turbativa d’asta pure sull’assessore regionale leghista all’Economia Massimo Garavaglia e sul direttore generale dell’Asl Milano 1 Giorgio Scivoletto, coincidono gli arresti di Mantovani per ipotesi di concussione-corruzioneturbativa d’asta; del suo collaboratore Giacomo Di Capua, già alla ribalta nel 2011 per i manifesti elettorali «Via le Br dalle Procure»; e dell’ingegnere del Provveditorato regionale Opere Pubbliche, Angelo Bianchi.
La gestione di un potere stile «glocal» (dalla micro Arconate al Senato passando per la Regione) è denominatore comune di una casistica che il pm Giovanni Polizzi (anche sulla scorta del ripescaggio di atti di una inchiesta del 2011 dell’allora pool Robledo) e la gip Stefania Pepe inquadrano in contenitori giuridici. La concussione, ad esempio, viene calzata sopra le pressioni con le quali Mantovani e Di Capua nel 2012 prospettano al neo provveditore alle Opere Pubbliche che molti lavori si sarebbero fermati e molti Comuni avrebbero disdetto le convenzioni con il Provveditorato se Bianchi, in parte sollevato dai propri incarichi, non fosse stato rimesso responsabile dell’edilizia scolastica; e tentata concussione nel 2014 sarebbe l’aver premuto sul direttore generale del personale al ministero delle Infrastrutture affinché evitasse di rimuovere Bianchi dopo il suo rinvio a giudizio a Sondrio, surrealmente negato da Mantovani in una intercettazione. Turbative d’asta «leggono» poi gare dove chi vince è pretestuosamente escluso da Bianchi a favore dei raccomandati da Mantovani; o gare che, come quella da 11 milioni pensata per far costare meno il trasporto dei dializzati, sono «fatte andare in buca», cioè vanificate per poter prorogare chi già gestiva i servizi e così «compiacere le associazioni nei territori dai quali Mantovani e Garavaglia attingono consensi che non vogliono perdere».