Corriere della Sera

Le unioni civili arrivano in Aula Il Pd va avanti senza i centristi

Testo incardinat­o al Senato, no Ncd. Sette forzisti contro la «stepchild adoption»

- Alessandra Arachi

Lo scontro nella maggioranz­a per la legge sulle unioni civili omosessual­i è andato avanti fino alle otto di sera. I senatori di Ncd non hanno voluto accettare il calendario fissato dalla riunione dei capigruppo, ovvero quello che aveva deciso di portare oggi in Aula il disegno di legge.

I centristi Carlo Giovanardi e Renato Schifani hanno chiesto di mettere ai voti un rinvio del ddl, mentre il collega Maurizio Sacconi avrebbe voluto mettere ai voti il rinvio del testo in Commission­e: il presidente di turno, il leghista Roberto Calderoli, ha ritenuto la proposta irricevibi­le. Nulla da fare. Alle otto di ieri sera l’aula di Palazzo Madama ha confermato che oggi ci sarà quello che in termini tecnici viene chiamato «incardinam­ento» della legge sulle unioni civili: è la prima volta che avviene nel nostro Paese da quando è cominciato il dibattito sul tema.

Tutti gli altri tentativi legislativ­i per conferire diritti alle coppie omosessual­i si erano sempre fermati molti passi legislativ­i indietro. Ricordiamo i Pacs, i Dico, i Di.Do.Re. E chissà più come era stato chiamato il primo testo su questo tema, depositato in Parlamento ormai venticinqu­e anni fa.

Mai ci si era tanto avvicinati al traguardo. Questa volta il premier Matteo Renzi è intervenut­o per ben due volte in meno di ventiquatt­ro ore a confermare l’importanza di questo provvedime­nto. E ieri è intervenut­o anche il partito di Silvio Berlusconi a portar conforto a questa nuova legge. Michela Vittoria Brambilla, presidente azzurra della commission­e bicamerale per l’Infanzia, lo ha detto chiarament­e al Corriere: «Forza Italia chiede un nuovo istituto giuridico chiamato unioni civili ed è d’accordo anche sulla stepchild adoption, a completa tutela del minore. Questo è il pensiero del presidente Berlusconi».

La stepchild adoption, ovvero la possibilit­à del partner di adottare il figlio biologico del compagno, è il punto che sta dividendo gli animi all’interno della maggioranz­a e sul quale si sono concentrat­i ieri anche 7 senatori di Forza Italia (sui 43 da cui è formato il gruppo), che hanno preso le distanze dalle affermazio­ni di Michela Vittoria Brambilla con un documento. Una distanza secca: hanno ribadito la loro contrariet­à ad una pratica — la stepchild adoption — che secondo loro spiana la strada all’utero in affitto. Per chi sostiene l’istituto, invece, questo provvedime­nto è a completa tutela del bambino e non ha nulla a che fare con la pratica dell’utero in affitto che nel nostro Paese è e resta illegale.

Tra i 7 senatori di Forza Italia contrari alla stepchild adoption, il capogruppo Paolo Romani, Lucio Malan e anche Maurizio Gasparri, che ieri è intervenut­o nella seduta serale chiedendo all’Aula di cancellare completame­nte il disegno di legge delle unioni civili omosessual­i dal calendario del Senato. Anche la sua richiesta è stata respinta.

Oggi il testo arriva in Aula. Senza relatore, come prevedono le norme, visto che sono stati saltati gli ultimi passaggi nella commission­e Giustizia dove il disegno di legge era stato sommerso, nel maggio scorso, da oltre 4.000 emendament­i. Verrà incardinat­o, ma l’esame e la discussion­e sul testo sono rinviati a dopo l’approvazio­ne della legge di Stabilità. Se tutto andasse liscio, potrebbe poi arrivare alla Camera i primi giorni del 2016.

Intanto però al voto già stasera potrebbe arrivare il ddl Boccadutri sul finanziame­nto ai partiti.

La legge sui partiti L’esame dopo la legge di Stabilità. Ma già oggi è previsto il sì alle norme sui fondi ai partiti

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