«È una scelta di buon senso L’Ue? Il limite a diecimila euro»
«È una misura giusta, di buon senso e attesa perché fino ad oggi il limite dei mille euro penalizza fortemente le imprese italiane: la pensano così alcune associazioni di consumatori, tutto il sistema turistico, fino ad arrivare ai negozianti». Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è favorevole alla proposta del governo.
Chi è più danneggiato dal limite dei mille euro?
«Le imprese, soprattutto quelle operanti in zone transfrontaliere e quelle del commercio, al dettaglio e all’ingrosso, e del turismo: se la regola cambia, si mette il nostro sistema imprenditoriale in grado di competere alla pari rispetto ai soggetti operanti negli altri Paesi dell’Ue».
Non c’è il rischio di favorire l’evasione fiscale?
«Non è questo lo strumento attraverso il quale si può combattere la grande evasione. L’Agenzia delle entrate ha già oggi tutti gli strumenti necessari per contrastare efficacemente questo fenomeno patologico che attraversa trasversalmente tutti i settori dell’economia».
Perche le imprese italiane sono danneggiate dal tetto a mille euro?
«Perché molti stranieri sono abituati a effettuare acquisti in contanti per importi anche molto superiori: le regole dei loro Paesi lo permettono. Ma oggi, anziché rivolgersi al mercato italiano acquistano altrove».
I francesi hanno un tetto a mille euro mentre per gli stranieri in Francia il limite sale a tremila. In Germania tetti non ce ne sono. Come mai?
«L’ultima direttiva europea in materia prevede il limite di diecimila euro. È facoltà dei singoli Paesi fissare limiti più stringenti».
Estero Gli stranieri sono abituati a fare i loro acquisti in contanti anche per importi elevati. Per questo oggi l’Italia risulta penalizzata