Corriere della Sera

La terra d’oro del Brunello, sei milioni per 1,6 ettari

L’acquisto dell’investitor­e Usa, Gary Rieschel, in località Cerbaiona. Battuto il record di Bertarelli (Alinghi)

- Luciano Ferraro

La vigna d’oro d’Italia si trova a Montalcino. Località Cerbaiona. Lo stesso nome dell’azienda venduta per la cifra record di 6 milioni di euro a Gary Rieschel, un investitor­e americano con società cinese. Il tesoro misura 1,6 ettari, con una vigna di Sangiovese da cui si ricava un Brunello super premiato. Non più di ottomila bottiglie l’anno. Il fatturato è di circa 600 mila euro. «Troppi 6 milioni di euro? È un prezzo elevato – spiega Matthew Fioretti, esperto di export di vini e socio di Rieschel - ma questa è un’azienda storica che seguiamo da più di 20 anni. Le bottiglie sono sul mercato a 200 euro l’una. E, oltre alla vigna, ci sono uno splendido casale, un bosco e altri 1,4 ettari utilizzati per Rosso di Montalcino e per il Cerbaiona Igt».

Quattro anni fa, quando su Montalcino arrivarono Claudio Tipa, con la sorella Maria Iris Tipa Bertarelli e il figlio di lei, Ernesto Bertarelli (armatore di Alinghi), si favoleggiò di un patto da 15 milioni per il passaggio di Poggio di Sotto, un’altro piccolo fenomeno del Brunello: 10 ettari. Due anni dopo la contessa Noemi Amarone Cinzano decise di cedere ai brasiliani di André Santos Esteves l’azienda Argiano, una delle più antiche della collina: 52 ettari di viti, più di 100 mila bottiglie di Brunello, si parlò di un affare da 40 milioni di euro. Una pioggia di soldi. Ma non così fitta, in proporzion­e alla terra venduta, come quella che si è riversata sulla Cerbaiona.

Ad aprire la cantina era stato nel 1976 un ex pilota dell’Alitalia, Diego Molinari. Con lui vive Nora, la moglie egiziana, in una casa piena di gatti e di bottiglie. In pochi anni Molinari è diventato un punto di riferiment­o della qualità del Brunello, interpreta­to in modo classico: vasche di cemento e botti di legno grandi. Ora che ha superato gli 80 anni e ha raccolto i migliori punteggi dalle guide di tutto il mondo, spalanca le porte a Rieschel.

Laurea ad Harvard e carriera iniziata a Silicon Valley, Rieschel è un collezioni­sta di vini e un esperto di venture capital. Da undici anni guida a Shangai la Qiming Venture Partners. «In Italia - racconta il socio - aveva già investito su un altro luogo del Brunello, Castiglion del Bosco, di Massimo Ferragamo». Ha conosciuto Molinari È stata ceduta per sei milioni di euro la «vigna d’oro» d‘Italia: 1,6 ettari di Sangiovese da cui si ricava un Brunello superpremi­ato dieci anni fa. E da allora, ogni volta che arrivava a Montalcino, ripartivan­o le voci sulla vendita della Cerbaiona. La settimana scorsa sulla collina del Brunello non si parlava d’altro tra i produttori. Ieri la conferma, mentre Rieschel era a Manila al Forbes Global Ceo, incontro tra 400 magnati, sulla guida «visionaria» delle grandi aziende.

Il neo patron di Cerbaiona per questo affare ha «messo assieme - racconta - un gruppo di cari amici da tutto il mondo con la passione genuina per il meglio». Come la conquista della vigna d’oro d’Italia.

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