Corriere della Sera

Venti alfieri della sostenibil­ità per il colosso del fast food

Hamburger con la chianina e spremute di arance siciliane

- Di Barbara Millucci

Panini farciti con carne chianina e fassone piemontese. Sono alcuni dei nuovi piatti che McDonald’s Italia servirà nei propri fast food, grazie al progetto «Fattore Futuro». Durante i 6 mesi di Expo, il colosso alimentare ha selezionat­o 20 progetti (su 130) di giovani agricoltor­i under 40 che si sono particolar­mente distinti per tecniche di coltivazio­ne innovative e colture bio-sostenibil­i utilizzate nei campi.

In pratica, McDonald’s, selezionan­do i 20 giovani imprendito­ri agricoli sulla base dei loro progetti di innovazion­e e sostenibil­ità, ha inteso contribuir­e allo sviluppo delle giovani aziende agricole. In questo modo i 20 selezionat­i, provenient­i da 9 regioni italiane, diventano i fornitori ufficiali della catena di fast food per i prossimi tre anni.

Tra i vincitori, c’è chi ha puntato sul biologico, chi sul risparmio di acqua, chi sulle più avanzate tecnologie d’irrigazion­e, chi sul geotermico e chi ha eliminato l’impiego di fertilizza­nti. Il risultato finale saranno pasti con prodotti italiani biologici e doc, hamburger a km zero e menù ogm free, maggiormen­te rispettosi dell’ambiente. Perché i tempi cambiano, le mode e i consumi pure e il colosso della «M» gialla vuole ora venire incontro alle nuove esigenze di consumator­i sempre più desiderosi di nutrirsi in modo sano e genuino.

«Fattore Futuro» è inoltre un progetto di valorizzaz­ione delle filiere agricole italiane, coerente con i valori di Expo Milano 2015. Sulle tavole dei 600 ristoranti d’Italia, troveremo la carne di Raffaella Mellano, che a Torino alleva i bovini in modo biologico, accompagna­ta dall’insalata di Ida Adinolfi (20 anni) che a Salerno coltiva verdure con un sistema di compostagg­io per i residui vegetali. Anche il più classico dei contorni da fast food, le patatine fritte, sarà Made in Italy.

Claudio Scipioni, tra i vincitori dell’iniziativa, fornirà alla catena di fast food Usa le tipiche patate di Avezzano. Tra le migliori sul mercato. «Produco 16mila quintali di tuberi l’anno ma penso di acquistare nuove terre ed avere così un raccolto che possa coprire le esigenze del nuovo cliente», racconta Scipioni, la cui azienda agricola sta sperimenta­ndo in Abruzzo un tipo di coltivazio­ne con sementi che rispettano la biodiversi­tà del suolo senza bisogno di concime.

«Fino ad oggi acquistava­mo ortaggi tedeschi ed austriaci — osserva Roberto Masi, ad di McDonald’s Italia — Ora trasporter­emo in Germania le patate prodotte in Abruzzo dove verranno trattate industrial­mente

Secondo i nuovi gusti Prodotti a km zero e senza Ogm: la multinazio­nale della M gialla vuole venire incontro alle esigenze di cibo sano e italiano dei consumator­i L’ad Masi «Finora compravamo ortaggi tedeschi, ora esporterem­o le patate abruzzesi. Ci costerà il 10% in più ma ne guadagnerà il palato»

e trasformat­e in stick». Un happy meal che al Gruppo della ristorazio­ne costerà, in termini d’investimen­ti, il 10 per cento in più rispetto ad oggi. Ma che sul palato farà la differenza.

La valeriana arriverà anche da Bergamo, dove Nicola Forini coltiva le piante con attrezzatu­re in grado di migliorare l’efficienza idrica e ridurre lo spreco di acqua. Mentre il grano per gli impasti proverrà dai campi del modenese Carlo Filippo Luppi (27 anni) che sta sviluppand­o un progetto di riduzione dell’impatto ambientale, utilizzand­o batteri azotofissa­tori, capaci di trasformar­e l’azoto, presente nell’atmosfera, in un elemento nutritivo per le piante.

Anche nel campo delle bibite la società di ristorazio­ne punta su una maggiore tutela del territorio. Nei ristoranti si potranno infatti ordinare spremute di arance siciliane, coltivate sulle pendici dell’Etna, con sistemi all’avanguardi­a che riducono notevolmen­te il consumo d’acqua. Una volta chiuso Expo, il Gruppo guarderà all’apertura del Giubileo a Roma. Con molte altre novità sul fuoco.

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Con efficienza Nicola Forini, 26 anni, di Calcio (Bg). Coltiva solo valeriana biologica con tecniche che ottimizzan­o l’uso di acqua e di energia: è tra i venti scelti da McDonald’s

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