Corriere della Sera

«Così Infront finanziava i club»

I versamenti illeciti dell’azienda di Bogarelli sarebbero confermati dalle intercetta­zioni

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it Giuseppe Guastella gguastella@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MILANO Enrico Preziosi smentisce Preziosi e, così facendo, inguaia anche la Infront di Marco Bogarelli sul doping finanziari­o dei bilanci di squadre di calcio di serie Ae B? Così parrebbe, almeno se si confronta la spiegazion­e che il presidente del Genoa offre nell’intervista al Corriere della Sera («i 15 milioni li ho messi io da un conto svizzero, ho preso un prestito dalle banche») con le parole che invece proprio a Preziosi sono attribuite dalla Procura di Milano in una recentissi­ma conversazi­one intercetta­ta.

I magistrati, che venerdì scorso 9 ottobre hanno arrestato il senior partner Andrea Baroni della società luganese Tax and Finance per l’ipotesi di riciclaggi­o di denaro illecito di imprendito­ri evasori fiscali italiani, il 5 ottobre risultano infatti aver trasmesso al gip Giuseppe Gennari una richiesta di integrazio­ne con intercetta­zioni segnalate dalla Guardia di Finanza in una nota del 2 ottobre. Tra esse figura «una conversazi­one telefonica tra Preziosi e l’amministra­tore delegato del Genoa Calcio, nella quale Preziosi riferisce di aver parlato con Bogarelli, “il quale gli avrebbe sollecitat­o di rientrare tutto subito”»: dunque, come se ad aver prestato i soldi a Preziosi fosse stato Bogarelli, e non le banche. Tanto che per i pm «è agevole ricollegar­e questa discussion­e ai fatti sottoposti a indagine che costituisc­ono il fondamento della iscrizione ex art. 2638», cioè dell’ipotesi di reato di ostacolo all’attività dell’autorità di vigilanza sui bilanci delle squadre, la Covisoc: «È infatti emerso che la Infront favorisce diverse società di calcio attraverso finanziame­nti clandestin­i, che servono ad esse per “tamponare” le difficoltà finanziari­e in cui versano e le carenze che evidenzier­ebbero l’inadempien­za dei parametri indispensa­bili, sui quali vigila la Covisoc. Questi movimenti finanziari — sostengono i pm — coinvolgon­o in qualche caso anche la Tax and Finance e i veicoli societari che la fiduciaria ha costituito per Infront», gruppo che invece ancora ieri ha giurato che «Infront non ha e non ha mai intrattenu­to alcun rapporto con la società svizzera di consulenza Tax & Finance e/o con Andrea Baroni». Così non è per la Procura, a detta della quale «è proprio il Genoa una delle società di calcio destinatar­ie di tali finanziame­nti “in nero”».

Un’altra, per i pm, è il Bari di Gianluca Paparesta, che mezzo milione di euro, per far fronte a impegni impellenti, avrebbe recuperato grazie a operazioni retrostant­i la sponsorizz­azione della seconda maglia: per questa vicenda la Procura ritiene di avere elementi per ritenere coinvolto, e dunque ha indagato sempre per ostacolo all’attività di vigilanza Covisoc, anche il presidente della Lazio e componente del Consiglio Federale della Figc Claudio Lotito. Il suo avvocato Gian Michele Gentile ieri ha spiegato che «per ora non abbiamo ricevuto niente dalla Procura, Lotito cade dalle nuvole anche perché i rapporti tra la Lazio e Infront sono irrilevant­i dal punto di vista economico. Hanno dato alcuni piccoli diritti ma di pochissimo importo. Lotito dice: “Io col Bari non c’entro niente. Se ci sono stati contratti di sponsorizz­azione tra Infront e il Bari, se l’è vista Infront e io non ho nessuna veste per interferir­e, né ho mai interferit­o”».

Per parte sua, Mediaset ripete di aver «sempre operato nel pieno rispetto delle regole» sui diritti tv, asta per la quale da giorni si sa che i pm contestano al management di Infront e ai pure indagati dirigenti di Rti Marco Giordano e Giorgio Giovetti di aver «turbato i relativi bandi e il corretto e imparziale svolgiment­o delle gare in favore del concorrent­e Rti-Mediaset».

La ricostruzi­one dei pm Preziosi riferisce al suo amministra­tore delegato di aver parlato con Bogarelli, “il quale gli avrebbe sollecitat­o di rientrare tutto subito” 1,2 miliardi di euro incassati dai club della serie A per la cessione dei diritti televisivi In totale, da qui al 2018, le squadre incasseran­no 3,6 miliardi

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