Corriere della Sera

Crac Parma, finisce nei guai Galliani

Indagato per l’acquisto di Paletta. «Operazione regolare, il magistrato valuterà così»

- Guido De Carolis

Non sarà semplice per i pm della Procura di Parma Paola Dal Monte, Giuseppe Amara e Umberto Ausiello, titolari dell’inchiesta sul crac del Parma Calcio, far rinviare a giudizio Adriano Galliani. L’amministra­tore delegato e vicepresid­ente del Milan è indagato, come riportato dalla Gazzetta di Parma, con l’accusa — tutta da provare — di concorso in bancarotta fraudolent­a. Al centro dell’attenzione dei giudici c’è la cessione del difensore argentino Gabriel Paletta, passato il 2 febbraio 2015, dai gialloblù al Milan per 2,5 milioni. I pm contestano la cifra: troppo bassa. Talmente inferiore, dicono, al valore di mercato da creare un ulteriore impoverime­nto della società emiliana, già avviata verso il fallimento, arrivato a metà marzo. Il Milan respinge l’accusa sottolinea­ndo «la perfetta regolarità dell’operazione ed è certo che identica sarà la valutazion­e dei magistrati competenti». In sostanza credono si arriverà all’archiviazi­one.

Di sicuro c’è che il Parma era prossimo al collasso. L’ex patron Ghirardi e il direttore generale Pietro Leonardi (oggi tornato a lavorare con il Latina in serie B) erano stati deferiti dalla Figc e l’11 dicembre 2014 avevano ufficializ­zato la cessione della società, non specifican­do a chi. Solo in seguito, quando Ghirardi venne interrogat­o, fece il nome del petroliere albanese Rezart Taçi (nota la sua amicizia con Silvio Berlusconi), mai però diventato ufficialme­nte nuovo proprietar­io.

A guidare il Parma da dicembre a metà febbraio, furono in tre: Pietro Doca, orefice di origini albanesi legato a Taçi, Fabio Giordano e il 29enne albanese (anche lui vicino a Taçi) Ermir Kodra. Sarebbe stato Kodra a firmare il contratto di cessione di Paletta al Milan, unico giocatore in uscita, dietro pagamento, nel mercato di gennaio. Se ne andarono anche Cassano e Felipe, ma svincoland­osi. In entrata arrivarono in prestito, tra gli altri, Nocerino dal Milan, Varela dal Porto e Rodriguez dall’Atletico Madrid, con il Cesena che protestò in Lega Serie A per i nuovi acquisti di una società già fallita.

Per portare a processo Galliani i pm dovranno dimostrare il dolo, ma se non esistono altre prove è difficile che l’accusa regga. Di certo è che si trattava dell’ultimo giorno di mercato e se Paletta non l’avesse acquistato il Milan sarebbe rimasto a Parma, per poi svincolars­i a fine stagione, come hanno fatto gli altri giocatori, finiti a costo zero in club di A e B. Il difensore non ha fruttato plusvalenz­e al Milan, che l’ha ceduto a giugno in prestito gratuito all’Atalanta. I 2,5 milioni che i rossoneri dovevano versare al Parma, non sono però andati nelle casse del club, ma nella stanza di compensazi­one della Lega Serie A che gestisce incassi e pagamenti delle squadre in difficoltà. Il Milan dovrà pagare quanto pattuito, i curatori del Parma tenteranno di spuntare qualcosa in più. Che ci riescano è da vedere.

2,5 milioni «poveri» I pm contestano la cifra troppo bassa (2,5 milioni) e il concorso in bancarotta fraudolent­a

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Sotto accusa Adriano Galliani è accusato di concorso in bancarotta fraudolent­a nell’inchieta sul crac del Parma (Fabrizio Forte)

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