Corriere della Sera

L’Italia di Conte soffre e poi gioisce Sventato il blitz della Norvegia

Ospiti in gol, poi ci pensano Florenzi e Pellè. Prima ma non testa di serie all'Europeo

- Alessandro Bocci © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA È l’Italia di Conte: grinta, coraggio, forza, spirito di abnegazion­e. Va sotto alla prima disattenzi­one, ma non si arrende, spinge, sbuffa, combatte e quando cambia sistema, abbandonan­do il 3-5-2 iniziale per il coraggioso 4-2-4 mostrato a Baku, ribalta il risultato, salva l’onore azzurro, conquista il primo posto nel girone e anche il cinquantes­imo risultato utile consecutiv­o nelle gare di qualificaz­ione. Una sola ombra: il ranking Uefa, che premia il Belgio e ci spedisce in seconda fascia nel sorteggio europeo il 12 dicembre a Parigi.

Ma intanto godiamoci una Nazionale ritrovata, nel gioco, nello spirito, nella convinzion­e, abile a spedire la Norvegia all’inferno dei playoff negli ultimi 16 minuti di una partita giocata tutta all’attacco. Il soldatino Florenzi è l’eroe della serata: segna l’1-1 con una zampata (approfitta­ndo della grossolana indecision­e di Aleesami) e 8 minuti dopo regala l’assist per il sorpasso di Pellè, al quarto gol azzurro. Conte è raggiante, la panchina schizza fuori e festeggia come fosse la finale del Mondiale. Sotto la regia dell’ex tecnico juventino sta nascendo un gruppo senza stelle, ma pronto a giocarsela con tutti. Pirlo e Verratti, infortunat­i, sono in tribuna insieme con lo squalifica­to De Rossi. In campo gli eroi della notte umida dell’Olimpico sono, oltre al romanista figlio della città, il solito Pellè a cui non sarà facile rubare il posto da titolare e Candreva. I gol arrivano alla fine, ma l’Italia è padrona del campo per tutti i 90 minuti. Quello azzurro è un assedio coraggioso, anche se per lunghi minuti sterile e infruttuos­o. Però la vittoria non fa una grinza, le occasioni si sprecano, almeno sette oltre ai gol e Nyland è decisivo almeno tre volte. Unico neo i fischi, insistiti, dei tifosi, a Montolivo, oggettivam­ente autore di una partita scadente, ma che non merita di finire nel mirino dei tifosi.

Come in Azerbaigia­n, l’Italia commette un errore e lo paga: il rinvio di Chiellini è goffo, Soriano non chiude il destro secco di Telley che sorprende Buffon. La Norvegia è avanti, ma la partita è nelle mani degli azzurri che all’inizio faticano a trovare il ritmo ma stazionano sempre nella metà campo avversaria dentro lo stadio semivuoto con gli applausi chiesti dalla squadra italiana a coprire i fischi all’inno norvegese di una (per fortuna) minoranza. Pellè si mangia un gol di testa da due metri, il portiere Nyland si supera sul tiro maligno di Soriano e sul destro formidabil­e di Florenzi. All’intervallo l’Italia mette in fila cinque occasioni, ma neppure lo straccio di un gol. Nella ripresa stessa musica, sino al momento in cui entrano in campo Giovinco e Candreva. L’Italia vola e vince. Conte gongola: ha una squadra e un gruppo di cui si fida e sul contratto, il tormentone dell’autunno, lancia un piccolo segnale di apertura: «Mai dire mai», dice sorridendo. Che è tutto quanto chiedeva la Federazion­e in questo momento, a 8 mesi dall’Europeo e prima di entrare nel vivo della trattativa che non sarà né breve, né facile. Ma il fatto che Conte sia pronto ad ascoltare è già un piccolo quanto significat­ivo passo in avanti.

Conte È difficile capire perché l’Italia non sarà testa di serie all’Europeo Conte/2 Il nostro è stato un vero e proprio atto di forza Qualificaz­ione meritata

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alla Norvegia (Sport Image)
Capocannon­iere Graziano Pellè, 30 anni, realizza il gol del 2-1 alla Norvegia (Sport Image)

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